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Un guizzo di Rohdén e Frosinone sogna

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I ciociari hanno la meglio per 1-0 sul Perugia ultimo in classifica: vincono ma non brillano. Grosso se la gode lassù

Appena partiti e questo testacoda vede protagonista il Perugia in versione testarossa. È, del resto, il credo del suo Demiurgo, Fabrizio Castori, il cui mantra è stato sempre ‘correre, correre e poi ancora correre’. Fa fatica la squadra di Grosso a scrollarsi di dosso le punte umbre, sembra un grosso ippopotamo che non riesce a liberarsi di qualche zanzara fastidiosa, faticando anche a distendersi e sbadigliare. Tornato al modulo a una punta, Moro deve rintuzzare fino alla metà campo giallazzurra per toccare una palla, una roba mai vista in 11 partite. Castori dopo il black-out col Cittadella non guarda in faccia nessuno, fuori Melchiorri e Di Carmine, in panca anche il fidato soldato Struna, ma sul campo il dinamismo di Strizzolo, Di Serio e Beghetto, oltre al fosforo di Bartolomei e alla costante presenza ordinata di Sgarbi, conforta le scelte del ritrovato salvatore della patria calcistica perugina. Certo, non è un arrembaggio da corsaro rosso, ma Turati che immaginava un sabato pomeriggio fascista comincia subito con gli straordinari (al 2’ respinge un siluro di Bartolomei, al 9’ chiude un elaborato triangolo tra Beghetto, Di Serio e Strizzolo, al 21’ s’accovaccia su botta di Di Serio) mentre i compagni faticano a trovare un pertugio tra le maglie del Grifone. Boloca appare lento in fase di costruzione, non sostenuto da un Mazzitelli stranamente al rallenty e da un evanescente Garritano, si cerca la verve di Caso sull’out mancino mentre non compare in nessun radar il desaparecido Rohdén. Per strozzare una gioia al pubblico di casa è necessario attendere un tracciante di Boloca (37’), che sibila non lontano dal palo di Gori. Ma l’ippopotamo quando decide di agitarsi diventa una bestia feroce, così anche il pacioso Rohdén, liberato da uno scambio con Moro dopo un filtrante di Boloca, s’accomoda dietro le maglie rosse, scaraventa prima sul palo una palla più facile da segnare che sbagliare poi la riprende scagliandola sotto la traversa. È il 41’: 1-0. Anche Turati va a festeggiare sotto la Nord, a testimonianza di come il Frosinone fino ad allora avesse sofferto come un ippopotamo convalescente.

La seconda frazione scivola col Frosinone più leggero, non ha più in testa l’assillo di scardinare una delle difese più battute del campionato ma soprattutto in cuor suo sa che il reparto offensivo perugino è più teorico che pratico, stante la stitichezza nello score (appena 8 reti, il peggiore della cadetteria). Lucioni dietro sembra il ministro della difesa, per allungare la squadra Grosso decide di spedire dentro il mobile Mulattieri per far compagnia a Moro. Si respira aria di vertigine e di festa a Frosinone, così i tifosi prima anticipano le luminarie natalizie azionando la modalità torcia dei telefonini poi intonando ‘Freed from desire’ di Gala, lo spettacolo si sposta sulle tribune considerando le emozioni latitanti in campo. Castori prova a svegliare i suoi buttando in campo Melchiorri al posto di Di Serio e Kouan, Grosso che i rischi non ne vuole correre dà ossigeno e vigore  sostituendo nello scacchiere Cotali con Frabotta e Moro con Ciervo, anche se il classe 2022 agisce più in copertura e defilato. Il torpore viene eliminato da un tiro strozzato di Rohdén (77') con succesisva zampata di Mulattieri deviata in corner da Gori, più qualche incursione velleitaria di Boloca dalla distanza. Ma davvero si aspetta solo il fischio finale, anche i tifosi perugini sono frustrati dall'inconsistenza della propria squadra, col Frosinone che preferisce non spingere sull'acceleratore e mantenere il possesso della palla (uno schiacciante 58%), senza però mai arrivare a costruire una palla limpida per mettere in ghiaccia il risultato felice. Così, i ciociari rischiano dopo un flipper in area con tiraccio in curva di Casasola (83'), che non ha certo il piede gentile. E ci prova anche Dell'Orco con una bella inzuccata su corner di Vulic, sfiorando il palo, poi un tiro fuori misura di un precipitoso Kouan, ma in verità il Perugia appare una squadra senza anima. Il Frosinone lo sa e lascia fraseggiare (?) i perugini, accollandosi qualche rischio. Il 90' è lì, con la quinta vittoria di fila ormai in saccoccia e il primo posto blindato. In attesa del match del Genoa, i ciociari guadagnano un interessante +2 sulla Ternana. 27 punti in 12 partite sono veramente tanti. 

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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