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Quelle analogie tra Sassuolo e Frosinone

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Da quei ruoli in Confindustria dei presidenti alla scelta di un allenatore come Di Francesco a un ambiente sano di provincia

Dalle parti di Frosinone vira un vento non proprio benevolo sulla scelta per la panchina su Eusebio Di Francesco come tecnico. Studiando la storia di Di Francesco potremmo scommettere sulla sua voglia di riscatto o di resilienza che dovrebbe coincidere con la prima storica salvezza dei ciociari in serie A, dopo le grandi stagioni vissute dal tecnico pescarese a Sassuolo e a Roma. Crediamo che la storia del Frosinone in serie A stavolta non sarà figlia di un miracolo né del caso, ma forse di una favola. Il miracolo, semmai, già è avvenuto, e parliamo della prima promozione, quella che passò nel 2014/15 con Roberto Stellone in panca, che dalla terza serie passò alla massima nel respiro di due stagioni appena. Si potrebbe eliminare il concetto del caso (ma anche del miracolo) qualora si analizza la stagione appena conclusa: il presidente Stirpe nel corso delle rare occasioni in cui ha manifestato dichiarazioni ha sempre sottolineato che il Frosinone non era nato per balzare in serie A, eppure veniva sistematicamente smentito dall’operato di un direttore generale come Angelozzi, uomo che possiede e rigenera idee e capacità in ogni istante. Resta la favola. La favola resta quella di una provinciale che si affaccia al massimo campionato con idee più chiare e spirito più pragmatico rispetto alle due precedenti volte: lo stesso presidente Maurizio Stirpe, uomo pesante di Confindustria, estremamente razionale e pragmatico, nella conferenza di fine anno lo ha espresso a più riprese. E la scelta dell’allenatore dopo il sorprendente addio di Fabio Grosso è inequivocabile: Di Francesco è uomo ambizioso e in cerca di rivalsa, l’uomo giusto nel posto giusto. Frosinone è pronta, calcisticamente, a fare il suo personale salto di qualità: il potenziamento delle infrastrutture attorno allo stadio si aggiunge a un gioiello di impianto come il Benito Stirpe, più a un centro sportivo che sarà all’avanguardia, arrivando alla concreta possibilità di creare legami indissolubili tra sport, economia e sociale di un territorio che anela alla ribalta. Insomma, è vero, è estate, è calcio d’agosto come si diceva una volta, ma le analogie tra il Frosinone di Stirpe e il Sassuolo di Squinzi non sono solo pura teoria.

26 Giugno
Autore
Gian Luca Campagna

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