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Il Frosinone spezza il digiuno fuoricasa: 1-1 a Verona

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Kaio Jorge rimedia al rigore subito alla fine del primo tempo. Buona prestazione della squadra, che va a +5 sulla zona salvezza

Il Frosinone rompe il digiuno fuori casa e torna in Ciociaria con un punto e con una classifica che sorride a +5 sulla zona rossa e tiene sotto altre 4 squadre sotto. Termina 1-1 il delicato match di Verona, grazie alla capocciata di Kaio Jorge che recupera lo svantaggio su rigore al tramonto del primo tempo.

DiFra pesca nel mazzo delle risorse umane e si affida al sacrificio di Brescianini (sull’out mancino) e sulla duttilità di Gelli (sulla corsia di destra), così la difesa è cosa fatta con la coppia centrale Romagnoli-Okoli, la mediana con Barrenechea, Bourabia a destra, il nuovo Seck a sinistra, Soulé e Harroui a supporto di Kaio Jorge, preferito nella staffetta del centravanti a Cheddira.

Il Verona, affamato di punti, fa quadrato attorno a se stesso, Baroni responsabilizza i suoi e lascia in panca la nuova tornata dal Portogallo.

PRIMO TEMPO - Ci prova il Verona a dettare tempi e ritmi ma DiFra stavolta fa di necessità virtù, s’abbottona perché vuole spezzare il momento no della gita fuoriporta che dura da settembre. Il Verona sembra orfano di se stesso dopo i tanti addii della settimana per fare cassa, anche se ci prova più per frustrazione che per volontà. Così il primo vero tiro in porta scocca al 17’, è un fendente di Lazovic che piove sul fondo, la risposta è un tiro di Harroui (26’). C’è equilibrio in campo, parecchi falli senza tanta cattiveria e la partita ne risulta spezzettata, non bella, ma si annusa l’importanza della posta in palio. Così, la rete può scaturire solo da una topica, ed è Bourabia a scambiare la coscia di Noslin per il pallone durante una mischia da tagliaboschi in area (33’). Rigore: va Duda ma Turati è super e intuisce l’angolo sventando la minaccia del vantaggio. Poi è ancora batti e ribatti senza grandi soluzioni offensive. Mentre si attende il tè caldo una testata di Dawidowicz sbatte sulla mano del povero Bourabia (ancora lui!) per un rigore sempre netto (46’). Stavolta sul dischetto Suslov cancella la maledizione sul Verona (gli ultimi 4 penalty sbagliati di fila) e porta in vantaggio i suoi, seppure Turati sfiora ma non miracolizza.

SECONDO TEMPO - Il Frosinone lascia il tempo a Folorunsho di dimostrare quanto sia tecnico, poi alza il campo, Harroui è più arrembante, Soulè si prende qualche spazio in più, così i ciociari guadagnano spazi e creano occasioni, anche perché salgono autoritari anche Romagnoli e Okoli: Ghedjemis (che ha lasciato Bourabia negli spogliatoi) al 50’ e Harroui al 53’ impegnano Montipò, Kaio Jorge al 57’ chiama severamente l’estremo scaligero, che poi capitola sul corner conseguente. Dalla bandierina batte Soulé, la nuca di Barrenechea prolunga per l’inzuccata da due passi del solitario Kaio Jorge (58’), che brinda così al terzo gol di fila. Baroni capisce che deve mandare nuove forze così spedisce Henry e Tavjan per il sorpasso, il Frosinone s’abbassa appena, però concede ancora quelle costruzioni dal basso che hanno creato tanti grattacapi, tant’è che al 65’ su una di queste con palla persa nella mediana Henry chiama i riflessi di Turati. Sarà un caso ma magicamente le costruzioni dalle parti di Turati si spengono come avevano ricicciato. Meglio così. E forse non sarà nemmeno un caso che l’allegra brigata ciociara riprende a spingere con animo garibaldino, anche per via della gamba (e cervello) di Mazzitelli (che prende il posto di un generoso Seck), Harroui pare rigenerato sulla corsia di sinistra, assistito sempre dai polmoni di Brescianini mentre sull’out destro Soulè è più libero di vagare e giocare. La partita è aperta così fino alla fine si contano un’occasione per parte: un colpo di testa del solitario Cheddira liberato da un cross al bacio di Mazzitelli spedito fanciullescamente fuori (87’) e un prodigioso salvataggio di Romagnoli che assilla il tiro di Henry (89’), servito da Vinagre dopo una palla sanguinosa persa a centrocampo da Soulé.

Finisce qui, con DiFra che esulta per un digiuno fuori casa che si interrompe da tempo immemore (settembre, trasferta di Salerno), scava un solco di 5 punti dalla zona pericolosa e negli ultimi due turni si porta a casa 4 punti contro le due società che gli avevano dato il benservito. È vero che Eusebio pensa solo alla Ciociaria ma anche questa è una coda di soddisfazione per una bella giornata.

28 Gennaio
Autore
Gian Luca Campagna

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