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Il pagellone: Dimarco superstar e capolinea Garcia

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Dopo la dodicesima giornata della serie A tra i top troviamo l'ala dell'Inter e Andreazzoli. Male il tecnico del Napoli e il derby Capitale

10 Dimarco: un gol così a San Siro sono abituati a vederlo da sempre, da Recoba a Stankovic chi tifa Inter sa che è nei piedi vellutati e millimetrici dei giocatori colpi del genere. Il gol apriscatole di Dimarco contro un ottimo Frosinone facilita non poco la vittoria nerazzurra.

9 Andreazzoli: dopo la disfatta in termini di gioco contro una diretta concorrente come il Frosinone, 7 giorni dopo si recitava già il de profundis considerata la trasferta a Napoli. Eppure, partenopei mai incisivi e ripartenze veloci. E il capolavor o al 90’ con la rete di Kolarov.

8 Cioffi: quando i Pozzo l’hanno richiamato al capezzale dell’Udinese una parte del tifo ha storto la bocca, però intanto oltre a fare punti, a non perdere, a essersi tirato oltre la linea rossa, la squadra ha il gioco tecnico e arrembante emblema del calcio friulano.

7 Colpani: non è più una sorpresa questo centrocampista longilineo, ha segnato ancora (e sono 6) ma soprattutto festeggia la convocazione in Nazionale. Crescita inarrestabile per il giocatore del Monza.

6 Allegri: di misura. Voto sufficiente perchè sta lì, pronto come un rapace ad artigliare la capolista Inter, la sua Juventus vince sempre con una rete di scarto, soffrendo, risolvendola con forza e tenacia più che con la tecnica e il bel gioco. E sono 5 vittorie di fila.

5 Rugani: il merito di un difensore quando segna è che si fa trovare al posto giusto al momento giusto, ma il raddoppio contro il Cagliari è da torneo aziendale: tocca la palla due-tre-quattro volte con tutte le parti del corpo, tranne con le mani (ovviamente...) e senza l’aiuto dei piedi e della testa, autentici optional.

4 Pioli: dopo la sconfitta interna contro l’Udinese e il trionfo col Psg in Coppa arriva un’altra brusca frenata in campionato, a Lecce, quando il Milan era in vantaggio 2-0. Brutti segnali per una squadra costruita per vincere.  

3 Baroni: 5 sconfitte di fila non fanno presagire nulla di buono per il destino del tecnico del Verona. Gli scaligeri giocano e sono anche sfortunati in zona gol, ma non ci si può appellare soltanto al destino cinico e baro quando la palla non gira.

2 Derby della Capitale: di derby brutti ne ricordiamo, anche posticci, ma quando sulle panchine siedono Sarri e Mourinho è lecito aspettarsi di èiù, soprattutto quando in campo ci sono giocatori di rango superiore. Che brutto però quando mancano idee e cuore.

1 Garcia: quando le cose vanno male salta l’allenatore, indicato come capro espiatorio. Eppure a Napoli, non dovrebbe essere solo il tecnico a essere esonerato, soprattutto quando i giocatori platealmente lo delegittimano, rendendo anche ampiamente sotto le proprie possibilità.

14 Novembre
Autore
Gian Luca Campagna

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