Una partita di Coppa dei Campioni. 60 anni dopo
Nel 1960 la Guerra Fredda impedì alla squadra nordirlandese Glenavon e a quella tedesca Erzgebirge di giocare
Una partita di calcio, una vita dopo. Succede così che una sfida che avrebbe dovuto disputarsi nel 1960 si sia giocata oggi. Era accaduto che nella stagione 1959/60 la squadra nordirlandese Glenavon e quella dell’allora Germania Est, Erzgebirge Aue (chiamata a quei tempi Wismut Karl Marx Stadt), vinsero i rispettivi campionati: la vittoria dello scudetto all’epoca permetteva alle vincitrici di giocarsi la Coppa dei Campioni, che all’epoca si chiamava European Cup. Il sorteggio disse che le due squadre si sarebbero dovute incontrare. Ma siamo durante il periodo della Guerra Fredda e i visti per le due formazioni non giunsero mai. Così la Uefa, a fatica, decise che l’incontro si sarebbe dovuto disputare su territorio neutrale, ma alla fine le difficoltà economiche spinsero il club nordirlandese a ritirarsi dalla competizione. Insomma, quella sfida di Coppa dei Campioni non fu mai giocata, finché un dirigente della squadra del Glenavon, Adam Carson, lanciò tempo fa l’idea di far disputare questa partita in nome della fratellanza tra popoli oltre che a colmare un buco nero nella storia del proprio club. La richiesta è stata accolta: lo scorso anno si è disputata la partita d’andata in Germania, con il risultato di 5-0 per i tedeschi, e qualche giorno fa c’è stato il match di ritorno, terminato 2-0 per la squadra dell’Erzgebirge Aue. I tifosi di entrambe le formazioni hanno partecipato gioiosamente a questa iniziativa, stringendosi al grande potere di collante sociale che è il calcio. Senza scomodare il libro dei sentimenti da Cuore in nome del pallone, ma questa sfida tutta calcio e sudore stride fortemente con l’inutile torneo come il Mondiale per club che si sta giocando in Usa. Ma parliamo di due mondi completamente agli antipodi. Legati solo da una sfera di cuoio.
7 Luglio
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