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Qatar 2022: i tradimenti si perdonano. Ma nel calcio no

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La storia di David Beckham che fu perdonato dopo il rosso contro l'Argentina segnando 4 anni dopo un rigore. Bari invece non ha perdonato Andrea Masiello

Siete mai stati traditi? Ah, certo. Be', qualche volta avrete tradito anche voi. Il tradimento fa parte delle fragilità umane, ma il tempo dimostra anche che la maturità si impadronisce di noi e così sappiamo anche perdonare. Certo, seppure il tempo si ingentlisce non dimentichiamo, ma il perdono, suvvia, alla fine ci appartiene. Accade nella vita, accade in amore. Ma non accade nel calcio.

O, meglio, a volte accade altre no. Ma andiamo con ordine temporale.

Tempo passato. Prendiamo il caso di David Beckham, catapultato in una rivalità non solo calcistica tra la sua Inghilterra e l'Argentina: è il Mondiale di Francia 98, il numero 7 ha uno scontro con Diego Simeone, lo scalcia e l'arbitro non può che mostrargli il cartellino rosso. Così l'Argentina passa ai rigori eliminando i leoni. In patria non sono teneri, oltre le critiche piovono anche minacce di morte sul fuoriclasse di Sua Maestà. E no, non si può cascare in quell'errore da fanciullo ordito dal Cholo Simeone, un'intera nazione non perdonò affatto quel fallo scellerato che poi costò l'eliminazione. Certo, l'errore è colposo non è doloso, forse lo scorrere della clessidra sarà indulgente. Ma il destino è beffardo e giocoso. E il tempo scandisce galanteria e pazienza, così quattro anni dopo ai Mondiali nippo-coreani il calendario mette ancora perversamente Inghilterra e Argentina a un bivio: l'arbitro Collina fischia un penalty a favore dgeli inglesi, Beckham va sul dischetto, segna e si toglie le ragnatele di 4 anni infernali. E la patria lo perdona, lo incensa e lo celebra. Pace fatta. 

Tempo presente. Andrea Masiello, 36enne difensore del Sud Tirol in serie B, riceve minacce dalla tifoseria del Bari, sua ex squadra, alla vigilia dell'incontro di campionato, poiché reo di aver combinato diverse partite nell'ultima stagione dei baresi in serie A: Masiello raccattò tanti mila euro come birre Peroni per vendersi a perdere le partite della sua squadra, causando anche una clamorosa autorete nel derby Bari-Lecce 0-2 del 15 maggio 2011. L'inchiesta che poi scoperchiò quella brutta pagina del calcio italiano è nota come Last Bet, per quelle scelte Masiello pagò con una squalifica di 2 anni e mezzo. Il giocatore tornò in attività, si incardinò nello scacchiere dell'Atalanta dei miracoli di Gasperini e non si riscattò solo dal punto di vista sportivo ma anche umano, perché il difensore si è contraddistinto per tante iniziative umanitarie, quasi a espiare di continuo quegli errori. Così, Masiello è diventato un uomo nuovo: si è concentrato per vincere, ha raggiunto grandi risultati professionali, si è prodigato per gli altri. Ma lui, che sa come va il mondo, già alla sottoscrizione del contratto con la squadra altoatesina aveva preteso la clausola di non giocare a Bari. E già, perché immaginava che anche a distanza di 11 anni il tifoso barese non avesse dimenticato quelle partite aggiustate a perdere. Il tradimento in amore si perdona, nel calcio no. 

1 anno fa
Autore
Gian Luca Campagna

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