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Scatta l'operazione San Siro in nome del sogno

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Il Milan in crisi, l'assenza di identità, la sconfitta in Champions, i pochi giorni di riposo: il Frosinone deve osare

Operazione San Siro. Vero che la prima gita a Milano non è stata positivia, ma mancò la fortuna non certo il coraggio. Contro l'Inter un paio di settimane fa il Frosinone aveva giganteggiato, retto l'emozione e l'onda d'urto della prima della classe, poi una magia di Di Marco al tramonto della prima frazione complice una leggerezza avanzata di Turati avevano aperto la stura a quella sconfitta. Certo, poi il palo di Cheddira che, chissà, avrebbe potuto riaprire il match. Sta di fatto che anche su quel palcoscenico l'allegra brigata ciociara aveva dimostrato di -come urla il suo speaker allo Stirpe- avere rispetto di tutti ma paura di nessuno. 

Ora si torna sul luogo del delitto (non consumato), dopo pochi giorni ancora San Siro sul cammino del Frosinone. Stavolta tocca ai rossoneri, che saranno stanchi dopo il match di Champions: hanno giocato ieri sera e dovranno scendere in campo sabato sera. Conti alla mano, sono appena 4 giorni di riposo, rispetto ai 6 dei ciociari, cullati nella genuina terra. Non solo, la situazione in casa Milan è molto tesa, la scoppola rimediata in casa col Borussia Dortmund ha aperto l'ennesima crepa nel già fragile muro di Pioli. 

Vuoi vedere che sabato sera la febbre si impadronisce dei giovani talentuosi ciociari e ci scappa lo scherzo? Toccando ferro e carne (in Ciociaria sono superstiziosi come una volta, si toccano e basta, senza tanta poesia), il Frosinone ha la possibilità di cancellare quello scomodo zero dalla classifica delle vittorie in trasferta. Anche perché, il MIlan è una locomotiva in chiaro debito d'ossigeno, annaspa nei suoi dubbi e nelle sue croniche incertezze. Parliamoci chiaro: il Milan balbetta dalla nona giornata, quando perde in casa contro la Juve, poi ha un'impennata d'orgoglio a Napoli dopo la sconfitta in Champions ma si lascia rimontare il doppio vantaggio, ancora perde in casa meritatamente contro l'Udinese,  poi si riscatta a San Siro contro il Psg per poi finire sulla graticola a Lecce, quando si lascia rimontare di nuovo, per poi brindare di  nuovo in campionato al successo contro la Fiorentina, anche se la Viola sta ancora recitando il mea culpa. Ultimo degli insuccessi (prima di gioco e di identità che di risultato) è poi la sconfitta netta interna contro il Borussia Dortmund che complica non poco la strada in Champions.

E quindi? E quindi, come faceva quel tifoso ciociaro, rustico ed efficace, che si tocchi pure. 

29 Novembre
Autore
Gian Luca Campagna

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