C'è lo smog? E allora le mimose fioriscono prima
Il risultato emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’anticiclone delle Azzorre che manda in tilt la natura con fioriture anticipate
A favorire lo smog in città è anche un inverno dal meteo estremamente mite con l’arrivo di un caldo anomalo, assenza di venti e la mancanza di piogge significative. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’anticiclone delle Azzorre che manda in tilt la natura con fioriture anticipate e fa anche scattare i primi divieti alla circolazione nelle città per il superamento dei limiti della qualità dell’aria per il Pm10, a partire da Roma.
Nelle campagne le mimose fiorite quasi due mesi in anticipo sul tradizionale appuntamento della Festa della donna dell’8 marzo ma il caldo – sottolinea la Coldiretti – ha provocato il ”risveglio” anticipato della natura con i mandorli che sono già fioriti in Sicilia e le coltivazioni più vulnerabili ai danni provocati dall’annunciato ritorno del maltempo nei prossimi giorni con repentine ondate di gelo notturno.
Una situazione preoccupante anche per i grandi centri urbani, dove il verde per mitigare il clima e ammortizzare gli effetti negativi dell’inquinamento oscilla su valori che vanno dai 6,4 metri quadrati per abitante di Messina ai 16,7 a Roma, dai 18 di Milano ai 24,3 di Firenze, dai 43 di Venezia ai 9,3 di Bari. Una pianta adulta – precisa Coldiretti – è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno.
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