Vola sulle ali il Parma ma anche il Catanzaro non scherza
In serie B equilibrio nelle parti alte della classifica con gli emiliani di Pecchia favoriti alla vittoria finale. Bene Palermo, Venezia e il ripescato Brescia
Come al solito il calcio giocato è avaro di soddisfazioni se paragonato al calcio d’estate, quello dei ritiri, dei sogni, degli obiettivi. È fantacalcio, quello là. Il calcio giocato è un’altra storia. Guardate, signori, la Sampdoria: è vero, ha rischiato di sparire, ha ricevuto qualche ‘no, grazie’ (da Fabio Grosso, dominatore assoluto della B col Frosinone la passata stagione) e prende sberle in ogni dove, a domicilio compreso. Oppure guardiamo al Catanzaro, tanto per restare a uno scontro diretto appena concluso in quest’ultima giornata: squadra che ha azzerato ogni pronostico in serie C lo scorso anno ma che non ha subito il contraccolpo del salto di categoria, col timoniere Vivarini alla sua seconda esperienza importante in B (provò con l’Empoli a salire in A ma fu esonerato). Tant’è che il Catanzaro segna tanto ma subisce altrettanto (ha il secondo migliore attacco e la seconda peggiore difesa, anche se pesa nella differenza reti lo 0-5 subito dalla capolista Parma), ma le partite con le aquile giallorosse non sono mai banali, come è nello stile della coppia Vivarini-Milani, oggi quarti in classifica, a -1 dal Palermo, secondo. Casa Samp: Pirlo in casa ha fatto 4 su 4. Di sconfitte. Un pronostico che nemmeno un genoano immaginava. Un incubo per i tifosi blucerchiati, che vedono la targhe di tutte le altre squadre (3 punti appena e penultimi in classifica).
E a proposito di neopromosse: le due lombarde faticano assai. Il Lecco, straziato dai tribunali estivi, partito in ritardo con l’agone, fatica a entrare nell’ottica della B: 5 partite e 4 sconfitte. Foschi deve più che ricorrere agli svincolati in giro (ce ne sono di capaci?) deve lavorare sulla psicologia della squadra, tanto che Cosenza è per lui l’ultima spiaggia. Il Feralpi Salò, dopo la vittoria proprio contro i lecchesi, non se la passa poi tanto bene: ha sì 4 punti ma ha disputato tutte e 8 le partite. E proprio venerdì, alla ripresa delle ostilità ecco servito il derby col Brescia.
Ma andiamo nella parte nobile della classifica. Il Parma dopo 8 partite ha 20 punti, nessuna sconfitta, segno che la cura Pecchia stavolta funziona dall’inizio (promozioni in A con Verona e Cremonese), migliore attacco (16) e migliore difesa (4). Tanti segnali che fanno presagire un campionato da protagonista assoluta. Lo stesso Palermo che insegue, a quota 16 (una partita in meno), pare abbia trovato quella regolarità che Corini auspicava, riaccendendo l’entusiasmo di una piazza che è sempre stata traboccante di passione, tanto che alla trasferta di Modena sono attesi 3mila palermitani. Terzo in classifica è il Venezia di Vanoli, che ha mantenuto in squadra i pezzi pregiati (Pohjanpalo su tutti), è ripartito dalle certezze dello scorso anno dopo una partenza nera: stavolta l’obiettivo non è certo acciuffare i play off all’ultima giornata. Come non può sorprendere il Como di Longo: a quota 14 è lì, dopo il bel campionato della scorsa stagione. Chiudono la griglia play off Modena e Cittadella (12) più il Cosenza (11). Appena dietro il SudTirol (10) di Bisoli che non può essere più annoverato tra le sorprese, appena incappato nella prima sconfitta stagionale, e la Cremonese che nella partenza zoppicante ha fatto registrare il primo esonero della stagione (via Ballardini per Stroppa), con lo Zini stregato (appena 3 punti in 5 gare). A 9 troviamo Brescia e Bari: ma sono sentimenti opposti, le rondinelle sono state ripescate in B dopo il fallimento della Reggina e hanno giocato 5 match, i galletti invece sono contestati dalla tifoseria, affetti da pareggite e ancora la squadra di Mignani non riesce a esprimersi come dovrebbe, anche perché ha perso pezzi da 90 cme Cheddira e Folorunsho. Pisa e Ascoli a 8 invece devono ancora fare quadrato tra le proprie risorse umane e i reali obiettivi, mentre un gradino più sotto ecco l’ultima neopromossa, la Reggiana, a quota 7. Spezia e Ternana, date per favorite, annaspano a quota 5, nei bassifondi, ma hanno ritrovato proprio nell’ultimo turno quella fiducia che avevano smarrito appena dopo il fischio d’inizio della stagione.
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