La Roma fa suo il derby del riscatto
La Roma torna a sorridere proprio contro la Lazio (2-0), firmando una pace temporanea con il tifo deluso
La Roma torna a sorridere proprio nel derby, firmando una pace temporanea con il tifo deluso. Pellegrini e Saelemaekers stendono una Lazio, che ha una reazione rabbiosa nella ripresa. Sir Ranieri fa 5 su 5 nel derby.
Tira una boccata di aria silvestre la Roma. Dopo la vittoria nel derby sembra scoppiata la pace tra il tifo giallorosso e la squadra, soprattutto verso quei giocatori che fino ad ora hanno deluso assai. Primo tra tutti quel Lorenzo Pellegrini, capitano, stimolato a dovere e gettato nella mischia da uno stratega psicologo come Ranieri che lo aveva sin lì tenuto ai margini del progetto. E già, questa vittoria nel derby contro la Lazio vede chiari meriti nell’allenatore testaccino, che sta risollevando l’anima sbiadita di una squadra che fino a qualche giorno fa faceva difficoltà anche a trovare la strada giusta per uscire dal Raccordo. E il cv di Ranieri è impressionante: 5 derby vinti su 5. Un incubo per i laziali.
LE SOLUZIONI VINCENTI. Saelemaekers sulla destra, al posto di un fischiatissimo Zalewski, sta dando buoni risultati, l’impiego di Hummels al centro della difesa, al pari di un Kone monumentale in mezzo al campo, che pare fare quasi da chioccia al tuttocampista Dybala, aggiungendo un ritrovato Paredes, che senza muscoli, ossigeno e garra non sarebbe lui: sono queste le istantanee di un derby vinto? Probabilmente sì, perché una stracittadina si gioca prima ancora con i nervi che con la testa, quindi un Paredes formato Mundial (ve lo ricordate l’innesco della gigantesca rissa nel quarto di finale contro l’Olanda ai Mondiali qatarioti?) e un Hummels già calato nell’atmosfera rissosa capitolina sono due wild card riuscite a sir Ranieri. Già, Ranieri: dopo il 2-0 s'è abbassato, finendo per essere schiacciato per quasi tutta la ripresa, ma stavolta ha potuto contare sulla concentrazione di una Maginot difensiva che aveva Ndicka, Mancini e Hummels finalmente uniti e insuperabili, Angelino lontano dalla difesa e più alto, mentre Dovbyk ha retto bene il primo tempo, facendo sportellate e sponde, ma s'è trovato smarrito nella ripresa, intimidito dai suoi limiti e irretito dalle tenaglie avversarie. E forse non è un caso che l'occasione migliore della Roma sia ancora capitata tra i piedi di Pellegrini, che ha fatto da raccordo tra mediana e attacco, un ruolo di sacrificio celebrato dall'attaccamento alla casacca che ha mostrato con orgoglio a fine match. Un chiaro messaggio per urlare che vorrebbe restare a Roma? Chissà.
RETI MAGICHE. In 18’ la Roma ha fatto vedere concentrazione difensiva, argini nella terra di mezzo e una difesa abbottonata, ha segnato due reti in nome della ripartenza perfetta, trovando la retroguardia laziale con un po’ di ruggine. Risalire la china dopo le due scoppole di Pellegrini (finta meravigliosa che manda a farfalle tre avversari con la possibilità di scoccare un delizioso tiro a giro) e Saelemaekers (che ha maramaldeggiato sull’out destro per quasi tutta la prima frazione) è risultato impossibile per la Lazio e per Baroni. Bene la Roma nella prima frazione, schiacciata dalla reazione furiosa dei biancocelesti nella ripresa (Taveres superbo), troppo schiacciata, ma la rabbia della Lazio era da mettere in conto, anche perché prima del derby la classifica diceva di una distanza di 15 punti. Se è vero che i sogni di Baroni forse non hanno mai accarezzato il tricolore restano però in piedi quello di un buon piazzamento in campionato, che si traduce in posto Champions League.
LA CLASSIFICA DEL RISCATTO. La Roma si scrolla di dosso qualche paura e angoscia, scavalca Torino, Empoli e Genoa e mette nel mirino l’Udinese, che ora dista due lunghezze. Poi, potrà anche pensare a Milan e Bologna, distanti poco più in là, anche perché il campionato dei giallorossi vive di obiettivi alla giornata, da conquistare turno dopo turno, influenzata anche dalla posizione degli avversari. E ci sarà poco da bearsi in questo gennaio: la prossima trasferta è a Bologna, autentica bestia nera degli ultimi anni, poi il Genoa in casa e Udinese in trasferta. Se l’anno è cominciato per i figli della Lupa nel migliore dei modi vedremo se gennaio sarà il mese del riscatto.
(Massimo Risultato)
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