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Ode al Mediterraneo: ecco l'incontro tra popoli

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Oriente e Occidente dal 3 settembre a Rovereto. Tra i protagonisti, Luca Brinchi/KarimaDueG/Irene Russolillo, Carlo Massari, Pablo Girolami, Pietro Marullo

In cartellone 18 compagnie, 34 eventi in 8 giorni di Festival tra spettacoli e conferenze. Oriente Occidente guarda a quel che era il Mare Nostrum e ne propone una lettura plurale. Al centro della proposta di Oriente Occidente per la sua edizione numero 42 c’è l’attualità più stringente di una lettura geopolitica della contemporaneità che affida a quel 'Mediterraneo allargato', come spesso è ultimamente definito, un ruolo da protagonista negli equilibri strategici del mondo. I temi che caratterizzano il Festival di quest’anno sono appartenenza, identità, comunità e relazioni, affrontati attraverso il linguaggio della danza che fa parte dell’identità di Oriente Occidente e che per sua natura supera confini e barriere linguistiche, al quale si aggiunge quello della musica, che con la danza condivide queste medesime caratteristiche.

Il meticciato di Mediterranei è tradotto nella programmazione attraverso spettacoli che abbracciano provenienze culturali e geografiche differenti, che introducono contaminazioni di stili e discipline artistiche, che rappresentano esiti di sperimentazioni innovative. Sono tre i filoni narrativi che hanno guidato la programmazione. Raccontare miti, ascoltare voci, tracciare nuove rotte. La grande danza passa dai miti mediterranei raccontati da Mourad Merzouki, Rafaela Carrasco, Roberto Zappalà, Lia Rodrigues e Kuik Swee Boon. Le voci e le musiche del Trio Dabaghyan dall’Armenia, di Ballaké Sissoko dal Mali, del Canzoniere Grecanico Salentino dalla Puglia, si accordano con quelle che accompagnano la danza di Koen Augustjnen e Rosalba Torres Guerrero di Cie Siamese e di Fouad Boussouf.

E infine più giovani artisti e artiste, espressione del contemporaneo, mostreranno le nuove traiettorie dell’arte performativa, in scena in città e negli spazi del Mart. Sono Cie Colokolo, Luca Brinchi/KarimaDueG/Irene Russolillo, Carlo Massari, Pablo Girolami, Pietro Marullo, Panzetti/Ticconi, Andrea Paz, Guy Nader/Maria Campos.

Prende il via dal mito mediterraneo per eccellenza, dunque, la programmazione di Oriente Occidente Dance Festival che invita a tornare sul palco del Teatro Zandonai, Mourad Merzouki con il suo lavoro Zéphyr, (3 settembre, Teatro Zandonai) nel quale i suoi 10 performer interpretano il corpo a corpo di Ulisse con il vento. Il mito di Ulisse torna anche nel duetto firmato da Roberto Zappalà, Naufragio con spettatore che mette in relazione l’Odissea con le odissee contemporanee di cui il Mediterraneo è spesso teatro (6 settembre, Auditorium Melotti). Il noto mito femminile di Arianna è invece affidato al flamenco di Rafaela Carrasco, 'bailaora' e coreografa considerata una istituzione di questo genere che ha saputo attualizzare senza rinnegarne le radici. Nella sua Ariadna, il flamenco si mette a servizio di una storia senza tempo (8 settembre, Auditorium Melotti).

Definito da Le Figaro come un 'inno alla gioia' e da Libération 'un rituale contro la dominazione razziale e sessuale', arriva a Rovereto, per la prima volta in Italia e co-prodotto da Oriente Occidente, Encantado, firmato da Lia Rodrigues, coreografa brasiliana radicale e militante che in questo pezzo nato durante la crisi pandemica, si chiede come fare a 'incantare le paure' per ritornare ad avvicinarsi gli uni agli altri (7 settembre, Teatro Zandonai). Dall’Oriente arriva invece grazie a T.H.E Dance Company la storia di Pangu, essere mitologico cinese il cui corpo gigante si rompe per trasformarsi in tutti gli elementi della natura e che diventa per la compagnia di Singapore l’occasione per confrontarsi con il concetto di transculturazione, ovvero il processo di convergenza continua delle culture.

Pan, questo il titolo, propone una visione plurale del mondo ed è un lavoro sul riconoscimento delle differenze da ogni punto di vista. Lo sarà anche grazie al contributo di due performer locali, Nana Kofi Osei, rapper di origini ghanesi e Diana Anselmo, presidente dell’associazione Al.Di.Qua Artists, la prima associazione in Europa di artisti e artiste con disabilità (10 settembre, Teatro Zandonai). Dopo diversi anni di assenza, torna la musica a Oriente Occidente, sia in veri e propri concerti, che suonata dal vivo in relazione alla danza, per creare spettacoli di grande impatto. Sono canti tradizionali greci, i miroloi, quelli che vengono intonati per gli addii alle persone care, ad accompagnare la danza di Cie Siamese, guidata da Koen Augustjnen e Rosalba Torres Guerrero, che dopo aver raccolto musicisti da tutta Europa e aver debuttato al Festival di Avignone arrivano a Oriente Occidente (4 settembre, Auditorium Melotti).

1 anno fa
Foto: pixabay
Autore
Giada Giacometti

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