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Fuoco sull'Ucraina ma la Ue non manderà truppe

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Imperversano da ieri notte gli scontri ad Avdiivka e Bakhmu. Intanto il vicepremier Tajani ribadisce il no all'invio di truppe via terra

Le truppe russe hanno sferrato nuovi attacchi nell'Ucraina orientale, con pesanti combattimenti segnalati intorno alle città di Avdiivka e Bakhmut. Nel suo rapporto quotidiano sulla situazione sul terreno, lo Stato maggiore ucraino ha elencato 11 parziali avanzate russe in direzione di quattro località. Lungo tutta la linea del fronte, dal sud all'est dell'Ucraina, secondo il rapporto, sono scoppiate complessivamente 48 battaglie. Ci sono inoltre stati attacchi aerei e di artiglieria russi vicino a Kharkiv.

Forze occidentali sul terreno? "La decisione deve essere della Nato. Europea, G7, Nato: sono i tre organismi che decidono il da farsi sui grandi eventi. Non se ne è mai parlato, gli Stati Uniti sono contrari, la Nato è contraria. Soltanto Macron ha fatto un passo in avanti, forse per motivi interni non lo so, ma certamente noi non siamo a favore di questa ipotesi, lo ha ribadito anche ieri il presidente del Consiglio, l' ho detto fin dall'inizio, l'ha detto il ministro della Difesa: noi non manderemo soldati italiani in Ucraina a combattere contro i russi perché non siamo in guerra con la Russia". A ribadirlo, rispondendo ad una domanda di Bruno Vespa, è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ospite di 'Cinque minuti'.

"Noi difendiamo l'Ucraina che è un'altra cosa, il diritto dell'Ucraina all'indipendenza, alla propria sovranità, e lo facciamo perché vogliamo che si raggiunga la pace", ha proseguito. "Per far sedere Putin al tavolo della pace bisogna che l'esercito ucraino resista all'offensiva della Federazione russa, soltanto in quel caso si possono sedere al tavolo della pace altrimenti sarebbe una resa dell'Ucraina e ci sarebbe l'invasione da parte russa. E noi dobbiamo scongiurarlo".

29 Marzo
Foto: pixabay
Autore
Claudio Mascagni

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