Per il Carnevale di Viareggio sfila il desiderio di pace
Prime indiscrezioni sul leit motiv della sfilata. Dal 4 al 25 febbraio le costruzioni in cartapesta sui Viale a Mare
Un'isola felice in cui immaginare un mondo senza guerra, crisi economiche, inflazione, tensioni sociali e politiche, in cui la pandemia sia solo un brutto e lontano ricordo. Un mondo in cui il sorriso sia la quotidianità. Sono queste le speranze e i desideri collettivi che gli artisti del Carnevale di Viareggio interpretano e fissano sui loro bozzetti. Idee, riflessioni, pensieri ora sulla carta, e che dal 4 al 25 febbraio sfileranno sui Viali a Mare sottoforma di grandi opere in cartapesta.
Sui nove carri allegorici di prima categoria, quattro di seconda, tra le nove mascherate e le dieci maschere isolate, che partecipano al Carnevale di Viareggio 2023, c’è tanta voglia di divertirsi, scherzare, ironizzare a dispetto di un mondo che sembra andare a rotoli. L'immagine di mondo alla rovescia, proprio del Carnevale, che riflette su un mondo che sembra rovesciarsi per davvero.
Un’edizione speciale, quella in programma dal 4 al 25 febbraio 2023, perché sarà il 150esimo anno del Carnevale di Viareggio. Nata da una sfilata di carrozze addobbate a festa, lungo la via Regia il giorno di Martedì Grasso del 1873, la tradizione del Carnevale di Viareggio, a distanza di un secolo e mezzo, è la viva testimonianza di un’arte in cui sberleffo, satira, allegoria e voglia di evasione trovano forma nella creatività dei maestri della cartapesta.
E le costruzioni allegoriche sono un ideale invito ad un grande rito collettivo, per esorcizzare una contemporaneità difficile e pesante. Non a caso, tra i carri di prima categoria, Luigi Bonetti chiama a raccolta i più celebri sacerdoti dell’occulto per ritrovare l’equilibrio mondiale perduto: “Una macumba per dire basta!”.
Fabrizio e Valentina Galli invece immaginano una grande astronave, guidata da Burlamacco e Ondina, pronta a salpare verso un Pianeta Terra 2.0 portando speranze e desideri in un nuovo fantasmagorico pianeta. Anche perché – sottolineano Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri – l’“Evoluzione della specie” ha trovato il suo punto di non ritorno. L'uomo non può vivere senza combattersi e solo l'entusiasmo dei folli potrà salvarci.
Un entusiasmo che Luca Bertozzi invita a ricercare nelle origini del Carnevale stesso. Lo dicevano già i canti carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico: bisogna godere delle gioie della bellezza, dell’amore, dei sensi e dei piaceri della vita, consapevoli della loro fugacità. Oggi più che mai, come racconta in “Carneval Divino”.
Jacopo Allegrucci immagina un vecchio cantastorie che irrompe nel Corso Mascherato con il suo carrozzone carico di emozioni e ricordi, per raccontare “Una storia fantastica”: quella dei 150 anni del Carnevale di Viareggio.
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