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Edilizia, allarme Filca Cisl per prime avvisaglie crisi a Roma

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I numeri sono destinati a calare, aumentano le richieste di cassa integrazione

Dopo l’exploit degli ultimi anni, per il settore edile a Roma vi sono le prime avvisaglie di crisi. I numeri sono destinati a calare, con la fine degli effetti del Superbonus e, con l’ultimazione dei lavori previsti da Pnrr e Giubileo. E' l'allarme che lancia la Filca Cisl di Roma in occasione del XII congresso territoriale.

In questo momento storico, sottolinea il segretario generale della Filca di Roma, Nicola Capobianco, "tutti i protagonisti, istituzioni, aziende e sindacati devono sedersi al tavolo e portare ciascuno il proprio contributo per sostenere il settore e per garantire la qualità del lavoro a partire dalla sicurezza dei lavoratori".

"A Roma si registra un preoccupante aumento sia degli incidenti nei cantieri, con lesioni anche permanenti per i lavoratori coinvolti, sia del lavoro nero o grigio come testimoniano i dati dell’ufficio vertenze", sottolinea il sindacato.

Il comparto edile di Roma è secondo in Italia dietro solo a Milano. Secondo i dati della Cassa edile sono iscritti 43.412 operai e 9.476 sono le imprese. Queste ultime hanno una media di 2-3 lavoratori in organico. Il 45,59% è assunto con contratto di primo livello, il 23,19% di secondo livello, il 21,16% è operaio specializzato, il 6% di quarto livello. Inoltre circa il 30% delle imprese denunciate ha difficoltà nel mantenere la regolarità contributiva. L’età media è di 49 anni, mentre è bassa la percentuale degli operai con meno di 30 anni, il 12%. E' il quadro del comparto che traccia il sindacato di categoria Filca Cisl di Roma in occasione del XII congresso territoriale

Secondo il sindacato "questa è la dimostrazione di un settore con crepe strutturali importanti, dove la componente specialistica risulta minoranza".

Per la Filca Cisl, "la massa salari non è diminuita, ma probabilmente la causa sta nel fatto che molte aziende per i lavori del Superbonus non applicavano il contratto edile. Si sono create tante imprese ad hoc per beneficiare del bonus, imprese che poi sono sparite con la fine degli incentivi".

Rispetto agli anni precedenti, sono in aumento in edilizia a Roma e provincia le vertenze dei lavoratori italiani. Se prima la casistica riguardava prevalentemente la richiesta di assistenza per promuovere una vertenza di lavoro per lavoro prestato a nero da parte di lavoratori stranieri, oggi sono aumentati i contratti a tempo determinato che prevedono una durata di due-tre mesi al massimo. Vi sono moltissimi lavoratori italiani e stranieri che lamentano una o due mensilità non pagate, con un tfr maturato irrisorio alla fine di un contratto determinato in scadenza. E' l'allarme che lancia il sindacato Filca Cisl di Roma in occasione del XII congresso territoriale.

Secondo il sindacato molti i lavoratori italiani che, a seguito della chiusura della società per cui hanno lavorato per diversi anni, si trovano ad affrontare lavori precari e meno tutelabili. Alla chiusura del cantiere non riescono a ricollocarsi e hanno difficoltà a farsi pagare quanto loro dovuto.

Le richieste più frequenti che spingono il lavoratore ad iniziare una vertenza sono: le differenze retributive, la mancata corresponsione del tfr a fine rapporto, le impugnative di licenziamento ed il mancato pagamento dell’indennità di malattia o infortunio.

 

5 Marzo
Autore
Eugenio Scribani

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