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Il pagellone: che bravo Thiago Motta, sprofondo Pioli

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Il Bologna sale in classifica ed è sesto, sprofondano Pioli e Pippo Inzaghi. Che meraviglia il ritorno dell'ironia tra calciatori e tecnici

Il pagellone dopo l’undicesimo turno di serie A. La provincia si esalta mentre sprofondano Verona e Salernitana. Per fortuna esiste ancora l’ironia e la strafottenza intelligente di giocatori e tecnici.

 

10 Thiago Motta: non sappiamo se dopo le felici stagioni allo Spezia e al Bologna, il tecnico sulla panca dei felsinei meritava una chance in una grande, sta di fatto che la grande se l’è costruita in casa. Confermato a Bologna, la Signoraperbene  è sesta.

9 Monza: Palladino è partito senza pezzi importanti, ceduti al miglior offrente, ma Galliani ha tirato fuori dal cilindro ragazzi emergenti (Colombo) e corroborato dall’esplosione di altri (Colpani). E parlare solo di salvezza sembra riduttivo.

8 Ranieri: l’esperienza quanto conta. Ma tanto. Seconda partita consecutiva risolta dalla panchina (grazie a un ritrovato Viola), cui si aggiunge la vittoria in Coppa Italia. In una settimana da 0 vittorie a 3. E fuori dalla linea rossa.

7 Cioffi: accantonata la fastidiosa pratica della Coppa, il tecnico udinese acciuffa 4 punti in due gare, espugnando con pieno merito San Siro con una gara tattica e accorta ma mai rinunciando a pungere. Ai microfoni è illuminante: “non siamo venuti a San Siro per perdere”. Della serie me la gioco.

6 Szczesny: quanto ci mancava la grande ironia da parte dei giocatori. Il portiere della Juventus si porta da Firenze 3 punti ma si lascia sfuggire “abbiamo passato momenti difficili, circa 89 minuti”…

5 Lukaku: sono quei finali che piacciono tanto all’Olimpico: prima il belga fallisce il rigore per il comodo vantaggio, poi a tempo iperscaduto segna la rete della vittoria in nome di una rimonta pazzesca. E scoppia a piangere. Ma saranno lacrime vere dopo la pantomima di questa estate?

4 Sarri: la sua Lazio è irriconoscibile come molti dei suoi giocatori. Il tecnico pare aver individuato il male: la partenza di Milinkovic. Troppo banale come scusa.

3 Inzaghi: i granata stanno vivendo la sindrome d’accerchiamento. Il patròn Iervolino ha la piazza contro e si difende, il ds De Sanctis è finito nel mirino per la campagna acquisti e per un gruppo modesto, Inzaghi non convince per le sue scelte. La Salernitana è ultima, e l’unica, con zero vittorie.

2 Pioli: il suo Milan annaspa, non ingrana, si blocca. Brutto per una grande che due stagioni fa vinceva lo scudetto e che in Europa è l’ombra di quel che era. Forse che sia terminato un ciclo, sempre che di ciclo si trattasse?

1 Verona: ha perso il suo tesoretto: 8 punti, di cui 6 nelle prime due giornate, 4 sconfitte di fila, terzultimo in classifica. Baroni è tecnico lucido e serio, si è accollato ogni responsabilità. A Genoa tecnico e squadra si giocano il futuro.

7 Novembre
Autore
Gian Luca Campagna

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