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L'Inter, lo scudetto, il Frosinone e il calcio malato

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Intervista alla giornalista milanese e interista Benedetta Borsani: "lo scudetto? All'Inter. Chi retrocede? Cagliari, Salernitana e Frosinone"

Benedetta Borsani è giornalista e milanese, nelle sue vene scorre sangue nerazzurro, tifa Inter da sempre e domenica sera sarà lì a San Siro ad assistere a Inter-Frosinone. 

Si aspettava l’Inter solitaria in testa all'11^ giornata?
“Non male essere capolista, ma il campionato è ancora lungo. Molto lungo”.

Chi sarà l'antagonista dei nerazzurri per la lotta allo scudetto?
“I Gobbi”.

Chi lotterà fino alla fine per lo scudetto?
“Noi. Però qui parla il cuore da tifosa. Juve, e poi i cugini, anche se molti li danno già per spacciati. Ancora mi ricordo com’è finito il campionato 2021/22”.

Ieri i nerazzurri sono passati a Salisburgo e hanno ottenuto il pass per gli ottavi di Champions in largo anticipo però forse ancora la squadra non è proprio completa. Cosa manca a questa Inter per essere una grande corazzata anche in Europa?
“Lo spogliatoio. Alla fine ci frega sempre. Ma chissà, forse un giorno riusciremo a gettare il cuore oltre l’ostacolo”.

Lei è milanese, come vive vedere con la casacca nerazzurra Calhanoglu?
“Da Ibra in poi i mercenari della casacca sono stati sdoganati”.

Inzaghi le piace come allenatore?
“Abbastanza. Aspetto i risultati in Europa per promuoverlo”.

Cosa teme del Frosinone?
"Più che del Frosinone, temo i giocatori dell’Inter: che sottovalutino l’avversario".

Quali sono le squadre maggiormente indiziate a retrocedere?
"Cagliari, Frosinone e Salernitana".

Il calcio italiano dove è diretto? Cosa manca a questo Paese per tornare con la Nazionale a competere come anni fa a livello internazionale, stante la vittoria agli ultimi Europei?
“L’Italia era il Bel Paese anche del pallone. Poi sono arrivati i quattrini e la smania di avere giocatori stranieri, chissà poi perché. E poi non c’è più la “fame” da parte dei giocatori di conquistarsi il ruolo e onorare oltre che indossare la maglia azzurra. Punto su Spalletti, il suo sorriso contagioso e la sua volontà di mettere in campo il migliore gioco che sa fare”.

La violenza nel calcio è mondiale. Qualche giorno fa abbiamo assistito prima di Marsiglia-Lione e Milan-Psg a scontri tra tifosi e poi forze dell’ordine. Come arginare questo fenomeno?
“Arginare? Dopo gli incappucciati neri e bianchi che ho visto in questi giorni fare delle strade di Milano e Napoli quello che vogliono, mi sembra che la partita sia già persa in partenza. E se giocassimo in quei casi in stadi vuoti? Naaa, impossibile. E sa già perché”.

9 Novembre
Foto: pixabay
Autore
Gian Luca Campagna

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