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Dopo la Supercoppa un intero turno di serie A in Arabia

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L'idea è stata lanciata dal presidente della Lega di A Casini dopo il torneo nella penisola arabica

Al peggio non c’è mai fine. Così ha esclamato un vecchio tifoso della Pro Patria pizzicato in stazione a Milano. Argomento di conversazione, manco a farlo apposta, il calcio. Il nuovo calcio. Che non sia più ancorato ai modi e ai tempi della storica trasmissione ‘90°’ è un datto di fatto, ma fa parte della sua evoluzione, che ti consente di cliccare la tua squadra o vedere la partita che vuoi dovunque tu sia.

Certo, poi ci troviamo a discutere dell’opportunità o meno di andare in Arabia Saudita per assistere al minitorneo della Supercoppa italiana. Eh, scansiamo i diritti umani, questo è un altro discorso (più volte argomentato), affrontiamo solo quello sportivo in nome del tifo. Al di là di certe esternazioni che lasciano il tempo che trovano (tipo quella di Sarri, tecnico della Lazio: “andiamo a giocare per un ingaggio da elemosina”) è il calcio che cerca nuovi orizzonti. Anche quello italiano, in costante e altalenante ribasso, si adegua: così si è giocata nella nuova formula la Supercoppa, ancora una volta a Riad, in nome dei petrodollari (16 milioni totali, di cui la metà nelle casse della vincitrice, 5 per la finalista e 1,5 per quelle eliminate alle semifinali), col dato degli spettatori sufficientemente carente. Infatti, in Napoli-Fiorentina abbiamo toccato punte grottesche (10mila), modeste in Inter-Lazio (20mila) per poi il sold out della finale Inter-Napoli (appena 25mila) nello stadio di Riad, anche se poi il dato dei telespettatori per la finale è stato alto (8 milioni). Certo, non siamo davanti ai numeri della Supercoppa spagnola, che da queste parti ha subito varato la nuova formula, tant’è che gli spettatori sono costantemente sugli spalti attorno ai 25mila (che resta il massimo per gli stadi sauditi) e il montepremi da dividere è qualcosa come 40 milioni.

Però, torniamo a casa nostra. Alla fine questa scelta di disputare la Supercoppa italiana in Arabia Saudita è stata digerita. Almeno dai club, che guadagnano, e dalla Figc e dalla Lega, sgravate per il budget da mettere sul tavolo per il torneo. Ma, come diceva, il tifoso della Pro Patria, al peggio non c’è mai fine, poiché il presidente della Lega di serie A Lorenzo Casini appena terminata l’esperienza della Supercoppa saudita ha azzardato: disputare un intero turno di serie A all’estero. O in Arabia. O in India. O in Usa. Non è uno scherzo, sono parole e suggestioni reali. Ma un conto è un match o un minitorneo che odora tanto di tournée anni ‘90 nei paesi ‘affamati’ di calcio, un altro è una giornata sana, con i tifosi della Juventus o del Frosinone o del Verona privati nel proprio stadio di una partita stagionale, scippati di quelle atmosfere che si ricreano solo negli stadi di casa propria o in quelli di un altro campanile, con tanto di gita e di trasferta. Questa ipotetica formula non raccatta milioni in giro per il globo, ma allontana la gente dal calcio. E se allontana il pubblico allontanerà anche gli sponsor.

26 Gennaio
Foto: pixabay
Autore
Gian Luca Campagna

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