Le milanesi comandano la classifica inseguite dal Lecce
Dopo 3 giornate a punteggio pieno troviamo Inter e Milan, mentre la sorpresa sono i salentini spinti da 21mila abbonati
Il Lecce è in Champions. No, non è uno scherzo. Sì, è vero: siamo alla terza giornata. Però in questo scorcio di inizio campionato è la squadra giallorossa (del Salento, quella per antonomasia è penultima in classifica…) la vera grande rivelazione. Non solo è imbattuta, non solo si permette il lusso di segnare due reti a partita, ma ha la bellezza di 7 punti, dietro le milanesi a punteggio pieno e appaiata alla Juventus. Più una passione di 21.000 abbonati.
E infatti non stupisce la coppia di testa: Inter e Milan hanno bocche di fuoco impressionanti (coi nerazzurri che sono l’unica difesa ancora imbattuta). E hanno valicato squadre mica semplici, a differenza dei bianconeri che hanno avuto a che fare con squadre vistosamente zoppicanti (Empoli a zero, Udinese che è la fotocopia sbiadita di quella ammirata lo scorso anno) e con un Var più che amico diremmo amante appassionato (vedi Bologna).
È inciampato il Napoli, che ha perso per la seconda volta di fila contro il suo mentore ripudiato: Sarri da quando siede sulla panca laziale non fa sconti con la sua ex squadra e anche stavolta ha vinto, disegnando calcio veloce, pratico, verticale, lucido. I campioni d’Italia sono a 6, hanno una forza d’urto impressionante, sono sulla carta la squadra favorita per il tricolore, con una mediana muscolare e geometrica, con un attacco stellare.
Poi a quota 6 abbiamo l’Atalanta: i bergamaschi sulla carta fanno impressione, ma hanno steccato a Frosinone, che dopo averlo visto all’opera a Udine non si può dire che sia un comprimario veloce nella massima serie. La banda del Gasp ha perso Zapata ma ha un asso che si chiama Scamacca: bum-bum all’esordio dal 1’ e forse per il centravanti romano sarà l’anno della consacrazione. Con tanto di preghiera da parte di Spalletti.
Si ferma la corsa del Verona: dopo i sorrisi di Empoli e contro la Roma è arrivato il ko di Sassuolo, con gli scaligeri tornati sulla terra. Ma intanto la squadra di Baroni ha già messo 6 punti nel fienile.
A 4 un bel gruppo: la Fiorentina dopo una partenza pirotecnica ha sciupato contro il Lecce e si è arresa all’Inter in maniera clamorosa. Certo, la Viola è venuta da uno sforzo europeo, dopo aver ribaltato il Rapid Vienna la banda di Italiano evidentemente era stanca. Panchina corta? Arriva anche il Bologna, che non era affatto dispiaciuto contro il Milan, era stato derubato a Torino e poi ha rischiato un altro scippo, ma l’anima rossoblù spinta da un Thiago Motta che forse meriterebbe altri palcoscenici pulsa più forte che mai. E poi attenzione a quel Zirkzee, autentico fenomeno dell’area di rigore. A 4 c’è anche il Toro che ha avuto ragione all’over time del Genoa: i granata ancora non hanno una propria fisionomia, hanno stentato col Cagliari, sono stati travolti dal Milan e ora una vittoria sul fotofinish. C’è qualcosa che non quadra nei piani di Cairo e Juric. E poi il Frosinone a 4: una partenza tosta contro i campioni del Napoli, una vittoria contro una big soffrendo e disegnando bel calcio, un pari a Udine giocando a viso aperto. Certo, che se Di Francesco avesse un centravanti…
Primi punti per la Lazio: quota 3 e grande calcio espresso contro il Napoli. Certo, grande calcio era stato quello ruminato anche a Lecce per 80’ e quello col tiro al bersaglio contro il Genoa ma non s’era cavato a livello di classifica un ragno dal buco. Il gioco c’è sempre stato, ora anche la concentrazione e sono arrivati anche i punti. Il Sassuolo recupera il suo simbolo, Berardi, e si scrolla di dosso paure e ansie: due reti e 3 punti. Amen. Genoa e Monza restano ferme a quota 3: certo, i brianzoli hanno sfidato due big e hanno domato l’Empoli, i rossoblù sono attesi al riscatto, soprattutto in nome di una passione sfrenata (27.800 tessere di abbonati!).
A quota 2 troviamo la Salernitana, incappata a Lecce nella prima sconfitta, e l’Udinese, che deve riuscire a essere meno Samardzic dipendente e a trovare i gol dei sostituti di Beto. I campani, invece, sono forse legati all’estro di Candreva ma appaiono squadra matura.
A quota 1 troviamo incredibilmente la Roma, che ha toppato uno start facile almeno sulla carta. Ora Mourinho ha in avanti anche Lukaku. Staremo a vedere come il mago portoghese riuscirà a creare una coppia da sogno con Dybala. Sir Ranieri non si scompone: anche se a Bologna aveva già fatto la bocca per 1 punto, si consola con quello ottenuto a Torino. Sa che deve soffrire col materiale umano che ha.
Ultimo in classifica è l’Empoli: staremo a vedere se la politica della famiglia Corsi ripagherà ancora, giovani e italiani. Sopravvivere in serie A è un’impresa. Quella che occorre anche quest’anno alla squadra di Zanetti. Ma, tranquilli, da queste parti si vive sereni senza drammi particolari.
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