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Gruviera Frosinone: ne becca 5 dalla Fiorentina

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I ciociari partono bene poi il micidiale uno-due della Viola, che chiude già 3-0 al primo tempo. Mazzitelli salva l'onore ma la difesa è un disastro

Catastrofico Frosinone. Ne becca 5 dalla Fiorentina dopo un avvio spavaldo. Sprazzi di gioco ma quello che preoccupa è una difesa che presenta più buchi di una gruviera, tanto che quella dell'allegra brigata ciociara risulta la più bucata della massima serie: 49!

DiFra deve ancora inventarsi la difesa, concede fiducia a Valeri a sinistra, Gelli confermato a destra come esterno basso, centrali Monterisi e Okoli, nella terra di mezzo Barrenechea più Mazzitelli centrale, interni Harroui a sinistra e Seck a destra, più Soulé sulla stessa catena e poi centravanti Kaio Jorge. La Viola di Italiano invece cerca riscatto dopo un avvio d’anno pessimo (1 punto nelle 4 partite sin qui disputate), si affida ai modi spicci ed eleganti di Milenkovic e Quarta in difesa, all’estro di Gonzalez e Beltran più alla voglia di riscatto di Belotti in avanti per invertire una rotta deprimente.

PRIMO TEMPO - Niente calcoli e niente paura. Del resto, il Frosinone quando gioca si esprime, è quando non ha il possesso palla che non è capace a gestire e contenere il gioco avversario. Attimi di gioco e per un soffio Kaio Jorge non anticipa Terracciano e poi Harroui (9’) stoppa troppo lungo consegnando al portiere viola una palla che meritava altra sorte. La Viola non sta a guardare, ribatte a viso aperto, la testata di Beltran incoccia sulla traversa poi la sventola di Ikoné s’impenna di poco (12’).

Si allunga l’allegra brigata ciociara, col solito Seck che a destra arpiona e calamita palloni più un ispirato Soulé mentre Mazzitelli veste i panni del faro ma il tallone d’Achille dei giallazzurri resta una difesa che ricorda tanto la Vedova allegra Hanna con la sua lustigkeit, cioè quell’allegra, o meglio disperata, gaiezza di ritrovarsi sull'orlo del baratro senza mai però precipitare. Ma la Fiorentina impersona la Vedova nera, il suo veleno colpisce in modo letale e fa precipitare nel baratro l'undici di DiFra. Il Frosinone gioca sulle ali individuali mentre i padroni di casa sono un collettivo vero, giocano a fisarmonica, con Ikoné e Duncan despoti della mediana per vie centrali. Così, la Viola scarica l’uno-due che tramortisce il Frosinone nel giro di 4 minuti: prima è Belotti a trafiggere Turati grazie a una sponda d’oro di Ikoné che sgomma via a Okoli (15’), poi è proprio Ikoné a raddoppiare con una botta deviata (19’). È notte per i ciociari, con la zona mancina presidiata da un tenerissimo Valeri e le vie centrali della mediana che non sa cosa sia il filtro, anche perché si moltiplicano gli errori in fase d’impostazione, sia per il pressing altissimo e vertiginoso della squadra di Italiano sia per la sindrome dell’impostore che si impadronisce delle idee e delle gambe del Frosinone dopo un avvio spavaldo. Rischia il tracollo anzitempo il fortino giallazzurro, ma lo grazia prima Mandragora servito da un sontuoso assist di Belotti (24’) e poi Gonzalez, che a porta vuota spedisce fuori un allungo di uno straripante Ikonè (37’). E il Frosinone? Prova a reagire, costruendo, ma i tiri di Harroui (28’) e Soulé (38’) sono velleitari. Chi invece bada alla concretezza è la Viola, Turati sventa una botta di Duncan (42’) ma sul corner di Biraghi la capocciata di Quarta è devastante. Siamo al 43’ ed è 3-0. Non è finito il primo tempo che il match pare bello che congelato.

SECONDO TEMPO – DiFra si sarà fatto sentire negli spogliatoi, tant’è che alla ripresa ridisegna la difesa, dentro Romagnoli per Monterisi e Lirola per Seck, cercando una maggiore spinta sulla fascia. Ma a timbrare è ancora la Fiorentina, con la sventola di Gonzalez che non lascia scampo all’incolpevole Turati (53’). Se la notte è buia il Frosinone prova a colorarla ancora più scura. Ma c’è il tempo per salvare l’onore con il gol della bandiera, che Kaio Jorge non valorizza: prima Terracciano miracolizza sul suo fendente al fulmicotone (55’) poi il brasiliano non inzucca sul perfetto cross di Valeri (57’). La Fiorentina cala il ritmo e scende a protezione di un 4-0 granitico, così DiFra lascia spazio a Brescianini e Renier (64’), richiamando Harroui e un irriconoscibile Barrenechea. Da una sortita del sempre generoso Gelli messo giù ai limiti dell’area, è Mazzitelli che trasforma l’ennesima palla inattiva del Frosinone in oro (66’), complice una deviazione della barriera. L’onore è salvo dopo l’1-4? No, perché i ciociari provano ancora a ridurre: Lirola confeziona un traversone che Kaio Jorge deve solo spingere in rete, per quanto è libero, invece schiaccia puerilmente su Terracciano (70’). Peccato, perché il gol avrebbe dato entusiasmo al Frosinone e creato qualche piccola crepa nelle certezze viola con un minutaggio considerevole ancora da giocare. Poi, i ciociari salgono in cattedra, spingono con un ritrovato Lirola, la Fiorentina arretra senza rinunciare ad attaccare, anche grazie ai continui errori di impostazione del Frosinone, che ama complicarsi la vita da solo. E l’emblema è la quinta rete subita (85’): su rimessa laterale (!) sguscia via Bonaventura che assiste Nzola, Turati respinge e Mazzitelli rinvia ma proprio sulla fronte di Barak, con la palla che lentamente rotola superando la linea. Un autentico gollonzo che fissa il risultato sul 5-1.

Domenica c’è la Roma, quello che preoccupa sono le continue fasi d’amnesia e di deconcentrazione di una difesa che a oggi è la peggiore della serie A. 49 reti sono un macigno.

11 Febbraio
Autore
Gian Luca Campagna

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