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Frosinone-Fiorentina 1-1: DiFra legge il match e trova il gol

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La Viola domina la prima frazione, va in vantaggio con Gonzalez, poi l'ingresso di Caso e Garritano produce il pari di Soulé

Strappa un punto il Frosinone, mai domo, ruggisce e azzanna come il leone che lo rappresenta. Colpisce la Viola nel momento in cui DiFra opta due cambi facendo saltare il disegno tattico di Italiano. Finisce 1-1 un match che la Fiorentina per autorità aveva dominato nella prima frazione, colpevole di non aver affondato il ko. Un mea culpa che deve far riflettere una squadra, quella viola, bella a metà, non cinica, ma che brilla per trame veloci e buoni palleggiatori. Il Frosinone invece continua la sua striscia positiva e domenica andrà a Roma forte di 9 punti in classifica guardando i giallorossi dall'alto in basso. 

LE FORMAZIONI - Alla fine DiFra non è che rimescola così tanto le carte dopo il match di Salerno e manda in campo sostanzialmente uomini e modulo, ancora Brescianini che vive l’emozione dell’esordio dal 1’ più Baez a completare la spina offensiva, con Okoli al centro preferito ancora una volta a Monterisi. La Viola vede Biraghi terzino a sinistra mentre a destra agisce Parisi, centrali sono Quarta e Milenkovic, Arthur parte come play basso, Duncan e Bonaventura al centro, ali Gonzalez a destra e sull’out mancino Sottil, punta centrale Nzola.

PRIMO TEMPO - La Viola si assesta in campo col 4-2-3-1, che significa copertura a testuggine ma anche avanzare nel medesimo modo. E infatti il match è un monologo viola, coi primi dieci minuti all’assalto all’arma bianca, coi ciociari schiacciati, fermi sulle gambe,  ipnotizzati dal palleggio di Arthur, dalla velocità di Sottil e dal peso muscolare di Duncan. Turati al 4’ non esce, Nzola vince un duello a dir poco rusiticano con Okoli ma il portiere ciociaro si riscatta dell’indecisione miracolizzando sulla botta ravvicinata. Ma è proprio il Frosinone che non esce, resta nel suo guscio come un paguro timido, più per meriti di una corsa straordinaria della Viola che per demeriti propri, perchè il fraseggio e le triangolazioni tra Soulé, Brescianini e Mazzitelli ci sono, ma producono il solletico al carapace viola. Scricchiola la difesa ciociara, con Oyono terrorizzato dalle sgroppate di Sottil e con Okoli in manifesto affanno sulla sorniona spavalderia di Nzola, anche se tampona da campione al 13’. Al 16’ il vantaggio toscano sembra un gioco da ragazzi: Parisi calibra dalla difesa per la corsa di Sottil, l’ala ara la fascia, Oyono gli vede solo la targa, ma davanti a Turati scivola al momento della conclusione come uno scolaretto. Ma è un assedio e infatti il Frosinone prima si salva poi capitola: al 18’ azione da flipper con Parisi che si divora il vantaggio con una capocciata infelice mentre al 19’ è chirurgica l’inzuccata di Gonzalez sul taglio imperiale di Duncan. E il Frosinone? C’è, non è che dorme, è schiacciato dal pressing forsennato dei medicei, dove gente come Arthur e Duncan arrivano a pressare sino ai limiti dell’area giallazzurra. È dura, ci prova un generoso Brescianini ma il suo tiro è strozzato in angolo (31’), con Cheddira costretto a retrocedere per cercare il dialogo, per quanto è francobollato da Quarta, mentre sulla fascia mancina Baez è candidato a ‘Chi l’ha visto?’ e a destra Soulé si accontenta degli applausi per qualche finezza tecnica ma nulla più. Al tramonto della prima frazione a ripetizione ci provano Duncan, Parisi e Nzola, sembra un tiro a segno con la retroguardia di casa troppo morbida e prodiga nell’osservare il dovere dell’ospitalità. La Viola sembra Gulliver che passeggia tra l’insofferenza dei ciociari, troppo timidi per essere autentici, anche se la ragnatela collosa tessuta da Italiano ha caratura europea. E si nota di brutto, nel palleggio, negli spazi occupati e nella tenuta caratteriale dei suoi uomini.  

SECONDO TEMPO - DiFra cerca l’antidoto per reagire ma anche gli stregoni sono in sciopero. Così pare. Okoli si lascia saltare sistematicamente da ogni maglia viola ma poi mura di tutto (Duncan al 53’, poi Nzola al 55’), testimoniando che la Fiorentina possiede un passo in più, con quel pressing asfissiante che vede anche Bonaventura correre piuttosto che smistare, costringendo i ciociari a non ragionare. Corre la Viola, eccome se corre, non accenna a smettere, anche perchè Italiano dà fiato ai suoi (al 46’ il giovane Kayode sull’out destro al posto di Biraghi spostando Parisi a sinistra, al 55’ Kouamè per il centometrista Sottil) e li disegna con un più giudizioso 4-4-2, cercando di arginare le sicntille di riscossa ciociara. Dopo che Turati si allunga per disinnescare il siluto di Milenkovic su piazzato (65’), DiFra prova a cambiare le sorti del match spedendo nella pugna due dribblomani come Garritano e Caso (per Baez e un generoso Brescianini), dando freschezza, agilità e verve. E la profezia di DiFra colpisce al momento giusto al 70’: prima Mazzitelli sveglia dal torpore Terracciano (67’) poi Cheddira pesca Caso sulla fascia mancina, corsa nervosa e pennellata sul secondo palo per la fronte del solitario Soulé. Gol, ovviamente. Che velocità! Italiano non si capacita: subito dentro Barak e Mandragora per Arthur e Bonaventura, mai sbocciato nel match. E si sveglia il Frosinone, con la Viola che smarrisce qualche granitica certezza, il pubblico ruggisce e ulula, spinge Barrenechea e Soulé che si esaltano nella garra, ma a questo Frosinone manca un centravanti, con Cheddira che pare in attesa sulla riva del fiume ad aspettare una palla vagante ma quando gli capita non la capitalizza. All'80' entra Cuni al suo posto, ma c'è poco da fare, le energie sono poche, il Frosinone chiude la serata con due certezze: che aspira al ruolo della reginetta delle provinciali e che deve guardare il mercato per un centravanti. 

FROSINONE (4-3-3): Turati; Oyono, Romagnoli, Okoli, Marchizza; Mazzitelli, Barrenechea (45’ st Bourabia), Brescianini (20’ st Garritano); Soulé (45’ st Monterisi), Cheddira (35’ st Cuni), Baez (20’ st Caso).

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Lulic, Reinier, Kvernadze, Bidaoui, Ibrahimovic, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco.

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Parisi, Martinez Quarta, Milenkovic, Biraghi (1’ st Kayode); Arthur (26’ st Mandragora), Duncan; Gonzalez, Bonaventura (26’ st Barak), Sottil (16’ st Ikoné); Nzola (35’ st Beltran).

A disposizione: Martinelli, Vannucchi, Christensen, Maxime Lopez, Beltran, Ranieri, Infantino, Comuzzo, Amatucci, Brekalo, Kouame.

Allenatore: Italiano.

Arbitro: signor Francesco Fourneau di Roma1; assistenti sigg. Eugenio Scarpa di Collegno (Lo) e Khaled Bahari di Sassari; Quarto Uomo signor Matteo Marcenaro di Genova, Var signor Valerio Marini della sezione di Roma1, Avar signor Antonio Di Martino di Teramo.

Marcatore: 20’ pt Gonzalez (Fi), 25’ st Soulé (Fr).

Note: spettatori: 14.755; abbonati: 10.683; Spettatori paganti: 4.072 (di cui 619 ospiti); Totale incasso compreso rateo abbonamenti: 334.625,53; angoli: 10-8 per la Fiorentina; ammoniti: 22’ pt Milenkovic (Fi), 5’ st Cheddira (Fr), 19’ st Oyono (Fr); recuperi: 2’ pt, 5’ st.

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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