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Beata gioventù: il Frosinone mata il Toro 2-1

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In Coppa Italia i ciociari passano con Ibrahimovic, poi riprendono le distanze con Reinier e resistono agli attacchi granata. Troveranno il Napoli agli ottavi

Passa il Frosinone. Passa il turno di Coppa Italia e corre questa gioventù come un Frecciarossa che dalla Mole riporterà in Ciociaria una squadra con stile sudamericano che continua a stupire: 2-1 dopo i supplementari al Torino e ottavi contro il Napoli. 

Non sai ancora che Frosinone sarà in questa partita, quali tossine ha da smaltire rispetto all'eclisse finale di Cagliari che Ibrahimovic fa capire che l'opportunismo è il suo marchio di fabbrica: zampata a fil di palo dove Gemello non ci arriva. 1-0 Frosinone. Siamo al 4'. Parte a razzo questa squadra. Sconvolge i piani degli avversari. Ecco i giovani. Ecco l'entusiasmo. Ecco l'intraprendenza. Beata gioventù. 

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DiFra concede gloria a Cerofolini tra i pali, poi lascia sull'out mancino Lirola e piazza Oyono a desta, coppia centrale sono Monterisi e Okoli, nella terra di mezzo ancora Brescianini dal 1', poi Bourabia, più il ritorno di Mazzitelli; in avanti Ibrahimovic, Cheddira e la sorpresa del gergiano Kvernadze. Insomma, nemmeno il tempo di sederti a seguire questo sedicesimo di Coppa Italia e i ciociari sono già in vantaggio. 

Il gioco è aperto, sembra una partita di fine stagione o più di un torneo, perchè i giocatori volano più che corrono, hanno voglia di superarsi, dimostrare che gli uni sono superiori agli altri, anche perché Juric disegna la formazione titolare, capisce che se vuole vera gloria deve puntare a un trofeo e la Coppa Italia è cosa concreta dopo lo stentato inizio di stagione. Ci prova Zapata (26'), autentico spauracchio per i ciociari, ma c'è Cerofolini a dire di no, che però capitola su capocciata dell'intraprendente Zima (31'), anche perché la pressione granata era cominciata a diventare costante. La partita non è bellissima, però ci sono i capovolgimenti di fronte, non ci sono calcoli, c'è solo il gioco, con DiFra che sprona i suoi a ruminare calcio, a specchiarsi su un 4-3-3 di corsa generosa. Manca qualche lampo di classe. Ci penserà poco più in là, a mezzora dal termine Soulé, quando DiFra capisce che è il momento di mandarlo in campo insieme a Marchizza. L'argentino comincia al piccolo trotto, chiama Marchizza e poi Cheddira a timbrare a più riprese ma il centravanti marocchino deve ancora fare pace col gol. Juric capisce che non può dormire così, spedisce Ilic e Vlasic in campo, che è l'unico che si sbraccia e corre per creare pericoli, tant'è che vorrebbe evitare i supplementari ma Cerofolini non è d'accordo (93'). 

Si va ai supplementari. E per fortuna che qualcuno vociferava che questa trasferta era un viaggio fastidioso sotto la Mole. Ma quando mai. Che tigna questo Frosinone, altro che frustrazione per l'imbarcata sarda. Kaio Jorge si mette punta centrale, via senza paura dopo i 20 mesi di stop, ma a passare potrebbe essere il Toro, col presunto fallo su Seck che chiama il rigore, l'arbitro lo concede ma la bellezza del Var è che Barrenechea non protesta nemmeno e chiede all'arbitro quasi con serenità 'vai a vedere la tv', sicuro com'è che non c'è nemmeno l'ombra del tiro dal dischetto. E l'impressione è quella giusta: c'è traffico e tonnara nell'area laziale ma non è rigore. Si va avanti. Soulé prova un fendente che non gira quel tanto che basta per urlare la rete dopo che ha scartato come birilli un paio di granata (96'), ma è solo il preludio per la rete decisiva: Marchizza si sgancia e telefona a Kaio Jorge, che lancia Reinier. C'è il buco dell'ozono nella difesa gianduiotta e per l'ex Real è un gioco scartare il cioccolatino e scherzare Gemello: 2-1 ciociaro e lo stadio comincia a rumoreggiare. Cresce il Frosinone, non lascia ossigeno a un Toro sfiduciato, che ha però la grande chance del pari con una sassata del talentuoso Karamoh che scuote la traversa (105'). Le energie ci sono ancora negli ultimi 15': Monterisi dopo aver francobollato Zapata prova a non smarrire Karamoh, di sicuro il più attivo tra i suoi, ma è ancora Kaio Jorge a mancare la rete con Gemello che respinge la bordata, mentre dall'altra parte c'è il tracciante di Bellanova a scuotere Cerofolini (114'). Ma non c'è più tempo e lucidità, Okoli continua a torreggiare nonostante Barrenechea annaspi in un paio di occasioni. Passano i canarini. Affronteranno il Napoli al Maradona il 19 dicembre. Ma soprattutto Cagliari è dimenticata. Ah, no, questo ce lo dirà lunedì sera il risultato contro l'Empoli. Intanto, però, il turno di Coppa Italia è passato. Con merito, impegno e dedizione. 

TORINO (3-5-2): Gemello; Zima, Buongiorno, Rodriguez; Lazaro (8’ st Bellanova), Tameze (20’ st Ilic), Linetty (20’ st Vlasic), Gineitis, Vojvoda; Sanabria (33’ st Pellegri, 1’ sts Seck), Zapata (33’ st Karamoh).

A disposizione: Milinkovic Savic V.,Popa, Radonjic, Sazonov, Seck, Ricci, Antolini, N’Guessan

Allenatore: Juric.

FROSINONE (3-4-2-1): Cerofolini; Lirola, Okoli, Monterisi; Kvernadze (16’ st Marchizza), Mazzitelli (1’ sts Lulic), Bourabia (33’ st Barrenechea), Oyono; Brescianini (16’ st Soulé), Ibrahimovic (33’ st Reinier); Cheddira (1’ sts Kaio Jorge).

A disposizione: Turati, Frattali, Lusuardi, Romagnoli, Garritano, Baez.

Allenatore: Di Francesco.

Arbitro: Signor Francesco Fourneau di Roma 1; assistenti sigg. Domenico Rocca di Catanzaro e Dario Garzelli di Livorno. Quarto Uomo sig. Claudio Gualtieri di Asti, al Var sig. Eugenio Abbattista di Molfetta, Avar sig. Rodolfo Di Vuolo di Castellammare di Stabia

Marcatori: 5’ pt Ibrahimovic (F), 31’ pt Zima (T), 8’ pts Reinier (F)

Note: spettatori: 5.233 (di cui 89 da Frosinone); angoli: 12-5 per il Torino; ammoniti: 28’ st Ibrahimovic (F), 4’ sts Soulé (F); recuperi: 2’ pt; 4’+2’ st; 2’ pts; 1’ st

 

 

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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