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Frosinone-Verona 2-1. Il SudAmerica è qui in Ciociaria

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I ciociari la sbloccano sul finire del primo tempo con Reinier e raddoppiano nella ripresa con Soulé. Nel recupero accorcia Djuric

La Ciociaria sogna. Deve esserci un legame tra i colori giallazzurri del Frosinone con quelli del Boca Juniors. Troppo sudamericana questa squadra. Diverte e si diverte. All'insegna di un Di Francesco che ormai è un vessillo, capace di esaltare Reinier, brasiliano, e Soulé, argentino, ancora una volta sontuoso, più l'altro argentino Barrenechea, autentica spina dorsale. Vince 2-1 il Frosinone contro un Verona dall'anima sdrucita, capace di ritrovare il gol dopo 500 minuti di astinenza. 

LE FORMAZIONI - Le sorprese belle sono sempre gradite. Così DiFra butta nella mischia dal 1’ il colpo da mille e una notte del mercato ciociaro, il madridista Reinier, accanto alle chiocce Barrenechea e Mazzitelli col supporto di Soulè e Garritano sulle ali: una sorta di area speciale per esprimere estro e talento, per lanciare (e sbloccare) il centroboa Cheddira. La difesa è quella immaginata alla vigilia, linea a quattro con Monterisi tornato titolare per sostituire l’infortunato Romagnoli, in coppia con Okoli, più gli esterni Oyono e Marchizza.

Il Verona di Baroni, in sciopero bianco per le marcature e alle prese anche con l’infermeria zeppa di difensori, forma la Maginot con i corazzieri Coppola, Magnani e ‘Bufalo’ Amione, la terra di mezzo è quella delle ultime uscite, con Terracciano, Duda, Folorunsho e Lazovic, più la visione di Suslov e Saponara a innescare Ngonge, l’ultimo a far gioire per una rete la depressa tifoseria scaligera.

PRIMO TEMPO - È agosto inoltrato a Frosinone, anche se il calendario segna 8 ottobre, con la temperatura che oscila sui 30 gradi. Eppure per i ciociari non conta, attacca a testa bassa il Frosinone e sembra voler trattare il Verona come una grande considera una brutta cenerentola: vantaggio e colpo del ko nell’arco di una decina di minuti. Così nel giro di 8’ la rete resta strozzata nella gola del tifo di casa. È sempre Soulé a dettare legge con due piazzati: prima dal vertice mancino taglia fuori la non irreprensibile difesa veronese e Monterisi scapoccia incredibilmente fuori (3’), poi dal vertice destro ci prova direttamente spaventando Montipò (8’). È un buon Frosinone: Reinier non banalizza i colpi, tutto deve essere a effetto, Soulé si sente leader (e forse lo è, quando non riceve palla se la va a prendere nella metà campo), Mazzitelli e Barrenechea sembrano separati dalla nascita, partono bassi, quasi si pestano i piedi, poi il capitano lo trovi in avanti. Poi, retto l’arrembaggio ciociaro, cresce il Verona, ma non perché crea occasioni, ma perchè alza il campo, Baroni pare giocare a scacchi, piazza i suoi a uomo in ogni zona occupando anche singole zolle, i tre davanti Suslov, Ngonge e Saponara si mettono lì come i guardiani pigri della caverna, osservano i passaggi tra Turati & co. ma in assoluta contemplazione. Haivoglia a interrogarti perché il Verona sono 400 minuti che non segna. Certo, i mischioni in area si contano ma Saponara pare la fotocopia del giocatore che porta il suo nome, Ngonge è in modalità smart working, Suslov si adegua al passo del crocierista in nome del furore agonistico (si fa per dire) dei compagni. DiFra alla mezzora dà maggiore sostanza alla zona centrale con Garritano che agisce alle spalle di Reinier, ma la qualità migliore esce sempre dalla lucida follia di Soulé, che lascia immaginare anche quanto l’asse difensivo veneto scricchioli quando è preso in velocità: al 32’ scaglia un missile di poco alto poi al 34’ si marca anche i tifosi avversari in tribuna ma il diagonale sbatte sul palo. Vantaggio fatto? Mica tanto. Anzi. Al 41’ viene richiamato in modalità presenza Ngonge che per vie centrali sguscia via tra le maglie (lente) ciociare e per poco non beffa Turati, poi al 43’ su corner Duda piazza la palla sull’inzuccata a colpo sicuro di Folorunsho che fa venire i brividi pure ai pastori della Valle dell’Amaseno. Allora capisci che il Dio del pallone ancora non ha deciso le sorti dell’incontro, così sulla sirena del primo tempo Soulé (chi sennò?) lancia Cheddira, il marocchino sgomita con l’incerto Amione, da posizione defilata scaglia un diagonale che incoccia sul palo e come un avvoltoio Reinier a porta sguarnita la sbatte dentro facendo esplodere lo Stirpe. Esordio con gol, mica male per il madridista.

SECONDO TEMPO - Riparte con qualche idea lo stesso undici del Verona, ma si regge sulla (poca) voglia di Lazovic, che al 48’ vede il buco dell’ozono lasciato spalancato da Okoli ma Ngonge sparacchia sul fondo graziando Turati, Stirpe e scommettitori. E si rivede anche l’estro di Saponara al 52’, con la palla felpata in diagonale per Terracciano che fa la barba al montante. Davanti la reazione c'è, dietro c'è forte casistica dell'incertezza. Ma è piantata la difesa scaligera esaltando l’elogio della lentezza, così Coppola respinge corto una palla che avrebbe dovuto lasciare a Montipò, triangolo scolastico tra Cheddira e Reinier ma il marocchino ciabatta fuori divorandosi il raddoppio (57’). Per Baroni può bastare, così al quarto d’ora decide di optare per un triplice cambio: fuori Saponara, Duda e Coppola, dentro Djuric, Serdar e Faraoni. Nemmeno il tempo di posizionarsi che Reinier resiste alle cariche, apre per Soulè che centra ancora il palo a Montipò battuto (61’). Troppo brutto questo Verona, è paralizzato, cementificato sulle gambe, pauroso più che timido. Così se la testata di Amione sgranchisce le braccia a Turati (65’) su corner di Ngonge, al 66’ Soulé si prende (finalmente) i titoli oltre i meriti, con l’argentino (naturalizzatelo italiano!) che avvia l’azione, la richiama e la finalizza con fraseggi d’alta scuola sudamericana: prima si porta a spasso un pezzo di difesa scaligera, poi telefona a Garritano che col tacco chiama la sovrapposizione di Marchizza, sul cross dell’esterno la sua capocciata frontale profuma di Capodanno. Lo Stirpe esplode come un Dom Perignon riserva speciale. È 2-0 per i ciociari e notte fonda per il Verona. Gli scaligeri hanno l'anima sbiadita, se Saponara era un faro appannato non può bastare un Lazovic con appena un briciolo di volontà e un Folorunsho a intermittenza per incitare la riscossa. Ma DiFra non si fida, chiedendo ai suoi di spargere soporiferi in campo: al 77' dentro Romagnoli per una difesa a tre e Brescianini a fare corsa e legna in mediana per Reinier e Garritano, ormai spompati. I ritmi calano, con il Verona rassegnato, con gli scaligeri che provano a salvare almeno l'onore: all'89' Bonazzoli spara a salve dopo una buona combinazione con Faraoni imbeccato da un attivo Tchatchoua. Idem Folorunsho, poi finalmente (nel senso, alla fine) il Verona ritrova la gioia della rete (94'): Djiuric s'arrampica in cielo su traversone di Tchatchoua e accorcia le distanze. Ma non è più tempo di scioglilingua, il Frosinone vince 2-1, scavalca il Bologna e aggancia il Lecce, la Ciociaria chiude il pomeriggio a quota 12, saldamente nella parte mancina della classifica. 

 

FROSINONE (4-2-3-1): Turati; Oyono, Monterisi, Okoli, Marchizza; Mazzitelli (45’ st Lirola), Barrenechea (38’ st Bourabia); Soulé (45’ Ibrahimovic), Reinier (31’ st Romagnoli), Garritano (31’ st Brescianini); Cheddira.

A disposizione: Frattali, Cerofolini, Baez, Lulic, Caso, Cuni, Kvernadze, Bidaoui, Lusuardi.

Allenatore: Di Francesco.

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Coppola (15’ st Faraoni), Magnani, Amione; Terracciano, Duda (15’ st Serdar), Folorunsho, Lazovic (38’ st Tchatchoua); Suslov, Saponara (15’ st Djuric); Ngonge (34’ st Bonazzoli).

A disposizione: Berardi, Perilli, Cruz, Gomez, Hongla, Charlys, Calabrese, Mboula.

Allenatore: Baroni.

Arbitro: signora Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno; assistenti sigg. Valerio Vecchi di Lamezia Terme e Vito Mastrodonato di Molfetta (Ba); Quarto Uomo signor Ivano Pezzuto di Lecce; Var signor Marco Serra di Torino, Avar signor Lorenzo Maggioni di Lecco.

Marcatore: 45’ pt Reinier (F), 21’ st Soulé (F), 48’ st Djuric (V)

Note: spettatori totali: 13.034; abbonati: 10.683; Spettatori pagamti: 2.351 (di cui 402 ospiti); Totale incasso compreso rateo abbonamenti: 285.975,03; angoli: 4-2 per il Verona; ammoniti: 28’ pt Coppola (V), 30’ pt Okoli (F), 39’ pt Duda (V), 40’ pt Amione (V), 34’ st Suslov (V); recuperi: 3’ pt; 7’ st.

1 anno fa
Foto: frosinone calcio
Autore
Gian Luca Campagna

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