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L'Atalanta pronta a stupire il calcio italiano

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Intervista a Fabrizio Carcano, scrittore e giornalista, che segue per Il Giorno le vicende atalantine: "Difficile che la Dea sbagli queste partite"

Fabrizio Carcano, giornalista e scrittore, da diversi anni segue l’Atalanta per il quotidiano Il Giorno. Sabato 26 allo Stirpe scenderà per la seconda giornata l'Atalanta. 

Come hai visto l’Atalanta nella prima giornata, vittoriosa in trasferta sul campo del Sassuolo per 2-0?

Le gambe pesanti come un po’ tutti i calciatori di ogni squadra in questo periodo, poi l’Atalanta fa una preparazione che storicamente sboccia a settembre, se poi guardiamo i due nuovi entrati De Ketelaere e Scamacca va detto che hanno pochi allenamenti sulle gambe. Nel match contro il Sassuolo alla fine la differenza è stata fatta dalla grande qualità che quest’anno possiede la squadra di Gasperini.

Atalanta da inserire nella lotta per lo scudetto?

Ci sono Napoli, che ha grandi qualità e ha cambiato pochissimo, squadra favorita in assoluto per il bis, e la Juventus, che non disputerà le coppe europee, alla fine un grande vantaggio. L’Atalanta viene dopo.

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La sorpresa del campionato?

La Fiorentina potrebbe giocarsi il quarto posto. E poi forse avremo il Bologna come rivelazione, ma può essere indicata una sorpresa una squadra che arriva appena dietro i posti utili per l’Europa?

Tu sei milanese, ma vivi a Bergamo e tifi Atalanta, che storia è questa?

No, è la squadra che seguo per il giornale, mi definisco un atalantinologo, tra partite ufficiali, amichevoli, conferenze e interviste è chiaro che negli anni si è creato un legame forte, acuito dal fatto che abito a 1 km dallo stadio. Non tifo ma seguo l’Atalanta con obiettività.

Per chi tifano il commissario Bruno Ardigò e il commissario Vittorio Maspero, i tuoi personaggi letterari seriali?

Tifano entrambi Inter. E non credo che debba aggiungere altro.

Qual è il limite dell’Atalanta?

Bergamo dovrebbe liberarsi del complesso di Lilliput, quando i bergamaschi affrontano Napoli o Roma ecco che si parla di loro come grandi squadre, come se l’Atalanta non lo fosse. Forse oggi questo complesso sta scomparendo e magari avremo la consapevolezza che l’Atalanta potrà diventare il Parma degli anni ‘90, quello che riuscì a vincere in Europa.

L’Atalanta è la squadra del futuro? Ha i conti a posto...

L’Atalanta ha fatto un grande mercato. E pochi si sono potuti permettere un simile mercato, acquistando un Tourè a 35 milioni o uno Scamacca a 20 terminando con un saldo attivo. L’osservatorio calcistico Cies la colloca al sesto posto al mondo come il club che da questo mercato ha guadagnato di più: 174 milioni di euro. Rispetto allo scorso anno è una squadra molto più forte e più lunga come rosa. E poi resta un grande capolavoro finanziario, da studiare nelle università italiane, prima faceva il saliscendi tra serie A e B, poi il cambio di passo: lo stadio è stato trasformato prendendo a esempio il modello anglosassone, rivitalizzando un intero quartiere, con negozi, più creando una cittadella dello sport come Zingonia che esalta il settore giovanile. E a proposito di giovani: l’Atalanta ora con l’under23 gioca in C, come e solo la Juventus, più non va dimenticato che nel 2020 ha vinto lo scudetto Primavera e nel 2021 ha perso la finale.  

Come vive Bergamo questa nuova stagione?

Allo stesso modo. Come sempre. Nel 2010 l’Atalanta fece 18mila abbonati in B, con un entusiasmo clamoroso, il tifo atalantino dice sempre ‘non mi interessa chi mette la maglia ma chi la indossa’. Questo significa che è uguale se a indossarla sia un campione come Ilicic o un giocatore modesto. Già prima la gente era ‘ossessionata’ dall’Atalanta, ora non è che lo sia di più perchè gioca le coppe: giocare contro l’Ajax o contro la Triestina per il tifo atalantino non fa differenza, l’Atalanta è fede, tant’è che ho conosciuto gente che conserva ancora oggi il biglietto della serie C disputata nell’81.

Che campionato ti aspetti?

Un campionato diviso in due tronconi con un piccolo limbo. Ci saranno le prime 8, poi un cuscinetto di 6 squadre e altre 6 in grande difficoltà, che faranno un campionato a sè per cercare di evitare la retrocessione.

E chi vedi tra quelle che rischiano di retrocedere?

Il Frosinone è molto indietro, lo vedo in grande difficoltà, come del resto tutte le neopromosse, anche se poi Cagliari e Genoa hanno una struttura maggiore, ma non perchè i ciociari non siano solidi. Mi spiego: anche la Cremonese l’anno scorso venne promossa con un progetto, salì in A non per caso,  però c’ha messo un girone per capire com’era il campionato. Aggiungo che il Frosinone non ha calciatori che hanno calcato con continuità il palcoscenico della massima serie e manca un centravanti capace di realizzare 15 reti. Vedo male anche il Sassuolo, alle prese anche con la grana Berardi, il Monza, che non ha un goleador, l’Empoli, che ha perso qualche elemento giovane, come Cambiaghi.

Il giocatore atalantino che sarà grande protagonista del campionato?

Facile sarebbe puntare su CDK e Scamacca, ma possono forse considerarsi sorprese? Dico Ruggeri, da 4 anni è in serie A, è un giovane promettente di 21 anni proveniente dal vivaio, ha superato un paio di infortuni seri, fa la differenza a sinistra, se la gioca per la convocazione agli Europei. E poi dico Kolasinac, il difensore bosniaco, un autentico gladiatore.

Esiste un punto debole della Dea?

È una squadra che gioca molto fisicamente, si allena forte e lo storico dice che questa filosofia la si paga con gli infortuni muscolari, come accaduto la scorsa stagione e nel 2022, quando la squadra è crollata ad aprile, quando da quarta arrivò poi ottava. L’Atalanta avrà problemi quando si comincerà a giocare più volte alla settimana, quando giocatori in là con l’anagrafica e già colpiti da infortuni hanno necessità di rifiatare (come Toloi, Zappacosta, Zapata). Poi, un limite dell’Atalanta è la dipendenza dalle giocate di Koopmeiners.

Veniamo al match di sabato. Ci saranno novità tecniche o tattiche?

Non credo che ci saranno grandi cambiamenti in seno alla squadra, si partirà dalla formazione titolare che ha esordito contro il Sassuolo. Poi con i 5 cambi a disposizione oltre al fatto che Gasp già nell’intervallo ne inserisce due, gli schemi verranno da sè, con De Kelaetere e Scamacca pronti a subentrare.

Come vedi Di Francesco sulla panchina del Frosinone? Può essere l’anno del riscatto per il tecnico ex Roma?

Di Francesco ha fatto benissimo con Sassuolo e Roma, poi si è imbattuto in situazioni difficili. Mi piace come tecnico e sono convinto che possa fare molto bene.

Azzardiamo un pronostico?

Non vorrei risultare antipatico ma l’Atalanta vince 12 partite l’anno in trasferta, è in casa che scivola. In trasferta è granitica, quando gioca su questi campi difficilmente l’Atalanta non vince, contro una neopromossa, che schiererà un portiere esordiente, non dico che vedo un match scontato, però Gasp queste partite non le sbaglia. Del resto, già alla vigilia del campionato avevo pronosticato 9 punti in 3 partite, 14 in 5 giornate.

Una battuta sulla vicenda Roberto Mancini dimissionario come ct della Nazionale.

C’è incredulità. È stata gestita male a livello comunicativo da parte di Roberto Mancini. A un mese dalle partite delle qualificazioni degli Europei le dimissioni sono un gesto brutto, forse è anche vero che il rapporto con Gravina era logoro ma allora la separazione doveva avvenire dopo la sconfitta contro la Macedonia, oppure a giugno 2023, non certo ora. Ma la crisi del calcio italiano parte dalle nazionali giovanili, con meno bambini che giocano a calcio rispetto ai miei tempi, anche gli stadi vecchi sono un segnale della crisi del mondo del calcio...

Come giudichi l’attrazione fatale per la Saudi League? 

Qualche anno fa si andava in Cina, vedremo se tra 6-7 anni sarà ancora così. È anche vero che da anni gli sport motoristici si sono concentrati nella pensiola arabica e Indonesia. Staremo a vedere se ci sarà continuità, anche se tra qualche anno la nuova frontiera sarà l’India.

Tu che vivi di Atalanta un pensiero su Carlo Mazzone, appena scomparso, cui resta indelebile il ricordo della famosa corsa sotto la curva atalantina dopo il 3-3 del suo Brescia.

Gli atalantini hanno una grande stima dei personaggi che hanno un cuore sanguigno e una passione autentica. Mazzone è sempre stato ‘inviso’ agli atalantini perchè romano, romanista e tecnico delle squadre rivali per la salvezza, poi è stato allenatore del Brescia: era il gioco delle parti, ovviamente. In verità, il sogno di ogni tifoso atalantino sarebbe stato quello di vedere Mazzone con la tuta nerazzurra correre sotto la curva del Brescia a esultare in quel modo. E aggiungo: contro il Sassuolo, nel minuto di raccoglimento dedicato a Mazzone, tutti i tifosi atalantini si sono alzati e hanno applaudito.   

1 anno fa
Autore
Gian Luca Campagna

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