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Qatar22: la Legione straniera del Marocco contro la Francia

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Dei 26 convocati nella rosa marocchina ben 14 sono nati fuori dai confini nazionali. Il trionfo della globalizzazione e del sangue

E così se n'è andato anche l'altro quarto di finale, consegnandoci lo scontro Francia-Marocco. Una partita che va al di là del calcio, carica com'è di significati storici e politici. Certo, il Marocco diventa protettorato francese nel 1912 e si rende indipendente nel 1956, un percorso certo non costellato da rose e fiori ma neanche così brutale come avvenuto in Algeria. Ma a distanza di anni, con le generazioni che cercano un confronto pacifico e tollerante, attraverso un'inclusione che oscilla tra alti e bassi, quello che risalta agli occhi è proprio la convivenza. Una convivenza mondiale. Pensate: dei 26 giocatori che compongono la rosa dei Leoni dell'Atlante ben 14 sono nati fuori dai confini nazionali, ma hanno risposto alla chiamata del sangue preferendo così giocare vestendo la maglia della propria nazionale. Vediamoli. A parte Bounou che è nato a Montreal e Munir, il suo secondo, a Ceuta (enclave spagnola in Marocco), Hakimi a Madrid, Cheddira in Italia a Loreto, Mazraoui nella olandese Leiderdorp come Amrabat (a Huizen), Ziyech (a Dronten) e Aboukhlal (a Rotterdam), Chair è nato in Belgio da papà marocchino e mamma polacca al pari di Amallah (a Hautrage), di ElKhannous e di Zaroury, poi altri due 'stranieri' sono nati in quella nazione che ieri li ha accolti e che mercoledì 14 sfideranno in semifinale. Infatti, Sass è nato in Francia da papà marocchino e mamma francese, come Boufal, nato da genitori marocchini a Parigi. Sono tutti ragazzi nati in nome di quella che poi è esplosa come globalizzazione ma le radici restano un richiamo ancestrale, così al globale resta contrapposto il glocale. Comunque, come non chiamare questa nazionale di calcio se non Legione Straniera?
1 anno fa
Autore
Gian Luca Campagna

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