Il tanzaniano Abdulrazak Gurnah è Premio Nobel per la letteratura
Insegna all'Università del Kent ed è autore di acclamati romanzi come "Il disertore", "Paradiso" e "Sulla riva del mare", pubblicati in italiano da Garzanti
L'Africa come ricchezza, con la sua gente che ha mani piene, cuori pesanti, anime belle. Eccolo il messaggio che ha voluto lanciare Abdulrazak Gurnah, lo scrittore tanzaniano in lingua inglese che oggi ha vinto il Premio Nobel per la letteratura con la motivazione "per la sua intransigente e profonda analisi degli effetti del colonialismo e del destino del rifugiato nel golfo tra culture e continenti".
Esule fuggito dalla Tanzania quando era ventenne, Gurnah ha invitato l'Europa a considerare i rifugiati dall'Africa come una ricchezza, sottolineando che non arrivano "a mani vuote". "Molte di queste persone che vengono, fuggono per necessità, e anche francamente perché hanno qualcosa da dare" ha detto in un audio pubblicato nel sito web della Fondazione Nobel.
Lo scrittore tanzaniano naturalizzato britannico Abdulrazak Gurnah è nato nell'isola di Zanzibar nel 1948 e dal 1968 vive in Inghilterra, dove dapprima andò per studiare e dove poi è diventato professore di letteratura inglese all'Università del Kent. Dal 1980 al 1982 ha insegnato alla Bayero University Kano in Nigeria. Si è poi trasferito all'Università del Kent, dove ha conseguito il dottorato di ricerca nel 1982 e quindi è stato nominato professore e direttore del dipartimento di inglese. Come studioso si è dedicato a ricerche sulla narrativa postcoloniale e alle questioni associate al colonialismo, specialmente per quanto riguarda l'Africa, i Caraibi e l'India.Considerato uno dei più brillanti autori della letteratura africana post coloniale, è autore di acclamati romanzi come "Il disertore", "Paradiso" e "Sulla riva del mare", pubblicati in italiano da Garzanti.