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La tripofobia, cioè la paura del buco, terrorizza il Frosinone

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La squadra ciociara è la formazione che ha subito più reti nella massima serie. C'è una ragione? Forse è nel terrore dei buchi. Ma c'è il rimedio

Una malattia si è impadronita del Frosinone. Sì, pochi la conoscono, molti la evitano. Si chiama tripofobia, volgarmente conosciuta anche come paura del buco. E sì, qualcuno sbirciando la classifica del Frosinone avrà visto che nelle 6 partite del 2024 l’allegra brigata ciociara ha beccato 18 reti, una media di 3 reti a partita, che si sommano alle 49 totali, la peggiore difesa della massima serie. E non abbiamo contato, per carità cristiana, l’incontro di Coppa Italia perso a Torino contro la Juventus (0-4).

 A onor del vero, il Frosinone comincia all’alba del match con un gioco propositivo, che diverte, a tratti spavaldo, ma alla prima disattenzione difensiva, complice un’amnesia che colpisce un solo elemento della retroguardia, ecco che la frittata è fatta. Perchè contro una grande, subita la prima rete, il Frosinone si annichilisce, si consegna all’avversario, forse sperando nella clemenza altrui, e così si disunisce prendendo imbarcate che mandano su tutte le furie i propri tifosi. Perché è vero che perdere contro Juventus, Atalanta e Fiorentina ci sta, ma il modo talvolta arrendevole e disunito di alcuni singoli fa storcere la bocca anche al più paziente dei tifosi canarini.

Ma torniamo alla malattia che sembra paralizzare la difesa ciociara. Infatti, è probabile che chi soffre di questo disturbo sia terrorizzato dalla visione di pattern ripetitivi, costituiti da piccoli fori ravvicinati e profondi, come quelli di un favo delle api per intenderci, o anche quelli che caratterizzano la spugna nei bagni. Certo, la tripofobia non è considerato un disturbo psichico, ma la conitnua esposizione davanti a quest buchi crea forte disagio, stato d’ansia, attacchi di panico (vi ricorda qualcosa?).

Se i sintomi aumentano e si moltiplicano, fino a limitare in modo significativo la normale vita quotidiana e la corretta gestiuone tattica della partita, e magari sono presenti da 6 mesi (!), è consigliabile rivolgersi a un medico. Il rimedio? Semplice, è la prima regola del calcio. Subire sì tante reti ma segnandone una in più degli avversari. Questa reazione si chiama guarigione. 

16 Febbraio
Autore
Gian Luca Campagna

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