Il Frosinone si tiene stretto lo 0-0 di Udine
I ciociari agguantano 1 punto nella prima trasferta della stagione. Esordio dal 1' per Soulè
Il Frosinone esce dalla prima trasferta della stagione con 1 punto dal campo dell'Udinese. Lo 0-0 ha un sapore strano, perchè a volte i ciociari hanno dato l'impressione di poter passare, come se fosse mancato il dettaglio dell'ultimo alito.
LE FORMAZIONI - DiFra si sfrega le mani, ha un pacchetto tecnico mica male e lo spedisce subito in campo. Il mercato gli ha regalato sulla fascia destra Soulè, tanta spinta, tanta garra, tanta cattiveria agonistica, per il resto è la formazione che immaginiamo. L’argentino ha soffiato il posto a Baez, poi la retroguardia accoglie il figliol prodigo Turati, Monterisi e Romagnoli corazzieri, sull’out di destra Oyono e sull’altra corsia Marchizza, nella terra di mezzo a imbastire e interdire Barrenechea e Mazzitelli coadiuvati dalla velocità di Harroui, poi sulle ali oltre all’argentino ecco a sinistra il sorprendente Gelli, centravanti di sfondamento Cheddira. L’Udinese è disegnata col 3-5-2 da Sottil: Silvestri in porta, Perez a destra, Kabasele a sinistra e centrale Bijol; a centrocampo la fantasia di Samardzic, la fisicità di Wallace e Lovric, poi la corsa di Kamara sulla fascia mancina più quella di Ferreira su quella opposta, l’attacco formato dalla coppia Lucca-Thauvin.
PRIMO TEMPO - Sembra che voglia archiviare subito la pratica l’Udinese, come se il Frosinone fosse una fastidiosa incombenza del sabato prima della festa. Però i ciociari sono gente abituata alle intemperie, resistono alle vertiginose verticalizzazioni friulane, impiegando 3’ per costruire un’azione distensiva. È il tempo, alla fine, che la squadra di Di Francesco impiega per le contromisure, per comprendere che è lontana dal tifo amico dello Stirpe. E che l’avversario bianconero è abbordabile. Così i play ciociari cominciano a predicare calcio con calma e velocità allo stesso tempo: al 9’ Soulé sgomma via a sinistra e offre una caramella a Cheddira che sparacchia incredibilmente alto, manco il tempo di disperarsi che i tifosi ciociari alzano le imprecazioni con la giocata di Gelli: l’alfiere di DiFra pesca il solito Harroui che incrocia, arriva Soulè alle spalle dell’addormentato Lovric incocciando il palo. Poi, Cheddira manca ancora l’acuto sbagliando il dribbling prima di castigare a tu per tu Silvestri (12’). Ti stropicci gli occhi, sogno o son desto?, verrebbe quasi da chiedersi. Gelli porta a passeggio Perez come se fosse un bambino disorientato, Mazzitelli e Barrenechea, sempre un po’ più basso rispetto al compagno, insegnano calcio. Il pubblico del Friuli rumoreggia, così si svegliano i padroni di casa. Kamara sguscia via e crossa per Thauvin, colpevolmente dimenticato da Gelli (però chiedergli pure la diagonale arretrando...), trovando reattivo Turati (13’), poi una mozzarella di Samardzic (21’) e ancora Kamara, ispirato da Lovric, che assiste il tiraccio di Thauvin (23’). Ecco, fine della furia bianconera. Chi si sbraccia è proprio il francese, stavolta Monterisi lucchetta il giovane Lucca, la mediana udinese resta impantanata nella colla preparata da Di Francesco, con Harroui che si danna al pari di un tuttocampista Gelli mentre Oyono vola sulla fascia in sovrapposizione. Il sapore del vantaggio non arriva nemmeno sulle labbra, il profumo della terza rete consecutiva di Harroui resta ferma al Var: la zampata di Ferreira su Gelli è criminale ma nell’azione da flipper nell’area friulana vede il rimpallo galeotto su Monterisi. Già, è fuorigioco. È il 26’, poteva essere la password del match ma si procede, giusto il tempo di applaudire l’ennesima scorribanda di Soulè sulla corsia destra ma il traversone supera Silvestri e non c’è nessun canarino a gonfiare la rete (38’).
SECONDO TEMPO - Sottil negli spogliatoi avrà cantato qualche giaculatoria, tant’è che l’Udinese riprende come era partita. Ma è solo un abbaglio, come il rigore prima concesso su Lucca e poi (giustamente) rinnegato. Il Frosinone tiene il campo ma la forza d’urto dell’Udinese c’è. Samardzic scatta via coast to coast e la saponetta velenosa trova pronto Turati (53’), poi Lucca si libera di Monterisi inzuccando su traversone dello scatenato Thauvin ma la mira è alta (60’). Sì, il Frosinone soffre, ma non arranca, è compatto, non s’ingrazia il parroco calciando la palla a campanile, riparte da dietro con la geometria e la calma, tesse la tela con un Barrenechea dai piedi educati e un Mazzitelli più che mai maratoneta. L’Udinese è di nuovo domata, del resto se si tiene la palla tra i piedi ciociari difficilmente un tiro letale può essere scagliato dalle parti di Turati. Così il Frosinone ha una clamorosa palla gol per il vantaggio, passa sempre per la velocità esecutiva di Harroui ma Silvestri devia mentre nel tapin Cheddira si fa murare da Kabasele in un rimpallo da ‘Mai dire gol’ (69’). Ecco, il Frosinone ha di nuovo occupato gli spazi, non li aggredisce, ci staziona quasi a memoria, come se la squadra disegnata da DiFra dialogasse tra uomini e reparti con filo logico, peccato che qualche volta si abbia l’impressione che Cheddira sia un corpo estraneo, come se i canarini giocassero senza una punta di riferimento. Sarà questione di tempo. Sottil richiama Samardzic (75’) dopo che alla mezzora aveva cambiato anche le ali (dentro Zamara ed Ebosele), ma DiFra sta all’erta, la contromossa non si fa attendere, dentro il fresco Baez per lo spremuto Soulè, scomparso dai radar offensivi. Ma non muta l’assetto tattico e la filosofia del calcio libero e leggero di DiFra, è solo una questione di freschezza atletica, con Harroui e Gelli che pulsano in contropiede facendo gli straordinari, sostenendo il sacrificio di Mazzitelli. E l’Udinese? Sottil s’affida alla moda delle sostituzioni di massa ma la squadra è sì viva ma manca del filo razionale con sortite figlie più della forza individuale che del gioco corale. Nella parte finale, in avanti DiFra s’affida a Caso e Cuni, ma le incursioni sono quasi velleitarie, però i due tengono lontano la palla dalle parti di Turati. Poi, qualche mischia, un po’ d’ansia e un punto guadagnato con pieno merito. Questo Frosinone sa giocare al calcio, peccato smettere di vederlo. Poco male, alla ripresa della serie A, DiFra forse troverà il suo vero terminale offensivo.
Udinese (3-5-2): Silvestri; Perez, Bijol, Kabasele; Joao Ferreira (17' st Ebosele), Samardzic (34' st Quina), Walace, Lovric, Kamara (17' st Zemura); Thauvin (34' st Vivaldo), Lucca (22' st Success). A disp.: Okoye, Malusà, Guessand, Kristensen, Nwachukwu, Zarraga, Aké, Camara, Pejicic. All.: Sottil
Frosinone (4-2-3-1): Turati; Oyono, Monterisi, Romagnoli, Marchizza; Mazzitelli, Barrenechea (35' st Caso); Soulé (19' st Baez), Harroui (46' st Garritano), Gelli; Cheddira (35' st Cuni). A disp.: Frattali, Cerofolini, Okoli, Lusuardi, Brescianini, Kvernadze, Kaio Jorge. All.: Di Francesco
Arbitro: Guida
Ammoniti: Soulé (F), Thauvin (U), Baez (F), Kabasele (U)
Commenti