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L'Italia non vede condizioni per la pace

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Il ministro degli esteri Tajani sottolinea che pace significa libertà e indipendenza. Canali diplomatici sempre aperti

"Sul piano generale non vediamo al momento le condizioni per l'avvio di negoziati per l'Ucraina. Noi abbiamo una posizione molto chiara: pace giusta, cioè giustizia, significa libertà e indipendenza dell'Ucraina". A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo sulle missioni internazionali in Senato davanti alle Commissioni Esteri e Difesa riunite di Camera e Senato.

"Comunque - ha aggiunto Tajani - è importante mantenere i canali diplomatici aperti e ragionare su possibili vie negoziali, non appena le condizioni lo consentiranno. E' utile anche per preservare il sostegno dell'opinione pubblica euroatlantica e contrastare la percezione diffusa in molti paesi non allineati in Africa, Asia e America latina, secondo la quale sarebbe solo la Cina a lavorare per la pace".

Tajani ha parlato di una "situazione drammatica", con "uno stallo sanguinoso nel Donbass in attesa della controffensiva di Kiev. L'esplosione di droni sul Cremlino, le difficoltà denunciate dalla Wagner e i suoi rapporti conflittuali con l'establishment militare russo potrebbero essere un sintomo delle divisioni e delle debolezze crescenti di Mosca ma dobbiamo sempre e comunque essere cauti".

"Noi sosteniamo finanziariamente l'Aiea nel suo impegno a tutelare la sicurezza dei siti ucraini e abbiamo proposto la creazione di una zona franca come uno dei punti fondamentali dai quali cominciare un eventuale dialogo", ha aggiunto Tajani. "L'altro punto fondamentale su cui siamo fortemente impegnati - e le notizie che stanno arrivando da ieri sera sono positive - è quello di continuare ad avere aperto il corridoio verde per fornire grano anche ai paesi africani l'assenza di forniture creerebbe una situazione di instabilità e creerebbe nuovi flussi migratori", ha sottolineato.

"Sosteniamo - ha poi ricordato - tutte le iniziative che l'Ue sta mettendo in campo per fornire assistenza militare a Kiev e siamo pronti a discutere un eventuale secondo aumento del bilancio settennale dello strumento europeo per la pace. Partecipiamo alla missione militare europea a sostegno dell'Ucraina che addestrerà 30mila soldati ucraini entro l'anno". In termini di sanzioni contro la Russia, "l'Italia è tra i primi paesi in Europa per efficacia dell'attuazione: finora abbiamo congelato circa 330 milioni di Euro di fondi e 2,3 miliardi di beni in ambito civile e militare. L'undicesimo pacchetto di sanzioni in preparazione a Bruxelles si concentra sul contrasto all'aggiramento", ha sottolineato.

"Siamo anche impegnati senza sosta - ha aggiunto - a combattere l'impunità per i crimini commessi in Ucraina: il sostegno alla Corte penale internazionale si è concretizzato con un contributo straordinario di 500mila euro al fondo fiduciario istituito dal procuratore. L'Italia intende svolgere un ruolo chiave anche per quanto riguarda la ricostruzione".

18 Maggio
Autore
Claudio Mascagni

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